I Castelli Romani sono la meta dell' itinerario che vi proponiamo ed anche questa visita la articoleremo su 3 giorni con tappe che prevedono un'interessante miscela di arte e gastronomia.
Dal B&B Acquedotti Antichi potete scegliere di raggiungere i Castelli Romani in auto (come ben sapete il B&B mette a disposizione gratuitamente per i suoi ospiti il posto auto) oppure con le linee Cotral all'Ananagnina, raggiungibili in meno di 5 minuti con la metro A (Anagnina è un capolinea della metro).
I Castelli Romani si trovano a pochi chilometri da Roma, direzione Sud-Est. Ricchi di luoghi incantevoli, con viste panoramiche mozzafiato. Tutti i Castelli Romani sono immersi nel verde nel rispetto della natura.
Il Parco Naturale dei Castelli Romani è un'area protetta di particolare interesse naturalistico. I Paesi che compongono questa area a ridosso di Roma, sono sedici: Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo residenza esita del Papa, a ridosso del lago di Castel Gandolfo o lago di Albano, Colonna, Frascati città del vino, Genzano di Roma paese famoso anche per l'Infiorata, Grottaferrata dove è possibile visitare la suggestiva Abbazia Greca dell'anno 1000.
Lanuvio, Lariano famoso per i funghi porcini e per il pane I.G.P. Marino dove si svolge la rinomata Sagra dell'Uva,Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi famoso per la Sagra delle fragole il suo lago magico e conosciuto per il Museo delle Navi Romane, Rocca di Papa, Rocca Priora il più alto dei Castelli Romani e Velletri.
PRIMO GIORNO
(Frascati, Grottaferrata, Monteporzio Catone)
Frascati è il primo paese dei tranquilli e goderecci Castelli Romani che si raggiungono lungo la Tuscolana. Famoso per la produzione dell'omonimo vino bianco.
Sono da visitare i seguenti luoghi:
SITI RELIGIOSI
- La Cattedrale ha la facciata realizzata dal 1698 al 1700 dall'architetto Gerolamo Fontana, mentre l'interno è del XVI secolo, realizzato su progetto di Ottaviano Nonni detto il Mascherino. L'interno della cattedrale, distrutto nel bombardamento dell'8 settembre 1943, appare spoglio. Sulla parte posteriore della facciata è posta la lapide sepolcrale di Carlo Edoardo Stuart.
- La Chiesa del Gesù, progettata dall'architetto gesuita Giovanni De Rosis, fu costruita alla fine del XVI secolo. Presenta nicchie con statue attribuite a Pietro da Cortona. All'interno la prospettiva della "falsa cupola", lavoro dell'architetto e pittore Andrea Pozzo.
- L'antica cattedrale di Santa Maria in Vivario, con il campanile (1305) caratterizzato da tre ordini di bifore.
- Il Santuario del Capocroce.
- La Chiesa di San Francesco d'Assisi
- Le 12 Ville Tuscolane
Frascati è famosa per le ville tuscolane: costruite dalla nobiltà papale fin dal XVI secolo, esse erano uno "status symbol" dell'aristocrazia romana ed erano destinate ad attività di rappresentanza e al soggiorno estivo della corte pontificia. Le ville tuscolane, da iniziali "case di campagna" circondate da terre coltivate e da boschi, divennero veri e propri palazzi signorili, i castelli, frutto dell'impegno dei più valenti architetti ed artisti dei secoli XVI e XVII. Esse si legano all'impostazione della villa romana d'epoca imperiale come luogo di ritrovo e meditazione, con l'utilizzo del "ninfeo" come apparato decorativo dell'assetto del giardino del castello.
L'intuizione che l'acqua poteva essere fonte di divertimento, unita alla scultura ed alla scenografia architettonica, propose nuovi atteggiamenti e tendenze stilistiche realizzate attraverso svariate tipologie costruttive. La scuola classicista, cortonesca e barocca, sia in pittura che in scultura, ebbero nelle Ville Tuscolane il luogo per la loro espressione sia all'interno del palazzo-castello che all'esterno, nel circostante giardino. Attualmente le ville sono in buone condizioni strutturali, pur avendo in molti casi subito danni durante la seconda guerra mondiale. Le dodici Ville Tuscolane, che ricadono nel territorio comunale di Frascati e nei territori dei confinanti Monte Porzio Catone e Grottaferrata, sono:
- Villa Aldobrandini
- Villa Falconieri
- Villa Torlonia
- Villa Parisi
- Villa Lancellotti
- Villa Tuscolana (o Rufinella)
- Villa Sora
- Villa Sciarra
- Villa Mondragone
- Villa Grazioli
- Villa Muti
- Villa Vecchia
Alcune di queste ville sono visitabili tramite il Parco Regionale dei Castelli Romani all'interno del programma di visite guidate che annualmente il Parco propone.
GROTTAFERRATA
Da visitare assolutamente l'ABBAZIA DI SAN NILO
GROTTAFERRATA
Da visitare assolutamente l'ABBAZIA DI SAN NILO
È stata fondata nel 1004 dal santo a cui è dedicata, cinquant'anni prima dello scisma fra la Chiesa cattolica ed ortodossa.
L'abate Nilo, nato nella Calabria bizantina e quindi greco di origine e di rito, fondatore di vari monasteri, decise di fondare un monastero sui colli di Tuscolo, sui ruderi di una grande villa romana, dove sembra gli sia apparsa la Madonna.
Anche se l'abbazia non venne vista compiuta da Nilo, poiché questi morì a Tusculum l'anno successivo al suo arrivo nell'attuale zona di Grottaferrata. I lavori vennero terminati sotto il controllo di san Bartolomeo, co-fondatore dell'abbazia. Le reliquie di Bartolomeo si dovrebbero ancora trovare nell'abbazia, anche se non sono state ritrovate assieme a quelle di Nilo.
Per il pranzo e/o la cena vi consigliamo la sosta in una delle tipiche FRASCHETTE.
Le fraschette hanno un'origine antichissima, sicuramente medioevale, ma che in altre forme addirittura risalgono all'antica Roma, quando i contadini delle campagne romane in viaggio verso la capitale per vendere i propri prodotti necessitavano di punti occasionali di ristoro durante il tragitto.
Le origini della denominazione “fraschetta” sono riconducibili all'antico borgo di Frascata (l'odierna Frascati), chiamato così poiché in epoca medioevale i boscaioli dell'allora Tusculum erano soliti costruire e vivere in capanne di frasche, probabilmente per costruire ripari di fortuna dopo la distruzione di Tusculum (Tuscolo) nel 1191.
Proprio in era medioevale nacque l'usanza, per i viticoltori del tempo di apporre una frasca ben carica di foglie sopra l'ingresso del locale (come avviene con le moderne insegne) in modo tale da indicare agli avventori che il nuovo vino era pronto da bere. In questo modo i vinai dell'epoca si garantivano una fonte di profitto aggiuntiva, oltre ai normali traffici commerciali dell'epoca, per rifarsi delle spese della vendemmia.
Solo in epoca moderna all'interno delle fraschette stesse è possibile acquistare generi alimentari e quindi effettuare un pasto completo.
Le fraschette ancora oggi sono rivendite di antica origine dove ancora si può degustare il vino “sciolto”, venduto in caraffe di varie dimensioni. Tradizionalmente ogni caraffa aveva un suo nome: quella da 2 litri "Boccale" o "Barzilai", dal nome di un uomo politico romano di fine '800 uso a offrire vino in grandi quantità ai suoi elettori; quella da un litro "Mezzo Boccale" o "Tubbo"; quella da mezzo litro "Fojetta" e quella da un quarto, naturalmente, "Quartino". Di particolare tipicità e di rilevante diffusione è la "Romanella", un vino rosso leggermente frizzante e beverino.
Ce ne sono di piacevolissime su viale Regina Margherita e d'estate con i tavoli all'aperto il panorama ampio che offre la via la cena diverrà un momento epico della vostra vacanza.
SECONDO GIORNO
(Marino, Castel Gandolfo, Rocca di Papa)
(Marino, Castel Gandolfo, Rocca di Papa)
Marino, piccola "capitale" vinicola dove durante la tradizionale Sagra dell'Uva di ottobre, sgorga vino dalla seicentesca Fontana dei Mori.
Castel Gandolfo è conosciuta soprattutto come residenza estiva del papa, nel cui giardino si trovano i resti dell'antica villa di Domiziano. Il bel borgo medievale, che si affaccia sul lago di Albano, ruota intorno alla fontana di piazza del Plebiscito e alla maestosa chiesa di San Tommaso, la cui cupola si ispira a quella di San Pietro a Roma.
Scoprire il bacino vulcanico del Lago di Albano, i suoi tesori e la cittadina di Castel Gandolfo è l'obiettivo di questo tour.
Sentiero dell'acqua
La barca dell'Ente Parco naviga sul Sentiero dell’acqua, un itinerario naturalistico che si sviluppa sul lago Albano. Si tratta di un servizio attraverso il quale il Parco dei Castelli Romani avvicina i cittadini, in modo semplice e coinvolgente, ai temi ambientali e storico-archeologici.
Il percorso che inizia sulle rive del lago, in corrispondenza dell’incrocio tra piazzale del Lago e via dei Pescatori, ed attraversa il Lago Albano sino a giungere nella zona sud-est del bacino, permette, nei pressi della riva, di osservare le coste del lago da una prospettiva inusuale che consente di apprezzare maggiormente il fascino delle ripide falde del cratere vulcanico ricoperte da un bosco che arriva a lambire le acque del lago. Lungo il percorso è possibile osservare lo scavo dell’Emissario, i Ninfei Dorico e Bergantino, il villaggio palafitticolo delle Macine e vari porticcioli romani.
Di grande fascino è anche il semplice spettacolo dell'acqua e dei suoi riflessi.
Il servizio, disponibile su prenotazione, è pensato per chiunque voglia ammirare scorci poco conosciuti dell'area naturale protetta: la barca solca con piacevole lentezza le acque del lago Albano, le particolarità e le pregevolezze dei luoghi sono raccontate da un Operatore con cui è possibile interagire in modo diretto.
TERZO GIORNO
(Albano, Genzano, Ariccia)
Notevole anche il patrimonio di Albano Laziale, ricco di testimonianze romane come la tomba degli Orazi e Curiazi e il Cisternone, grande serbatoio tuttora utilizzato per l'irrigazione. Altrettanto spettacolare è il ponte-acquedotto che porta alla vicina Ariccia, arroccata su uno sperone di roccia vulcanica: voluto nel 1854 da Pio IX, oltrepassa una gola ricoperta di alberi e conduce direttamente alla piazza principale, dominata da Palazzo Chigi. Ma Ariccia merita una sosta anche per assaggiare la prelibata porchetta allo spiedo, meglio se accompagnata dal pane sfornato a Genzano, la città dell'Infiorata: il giorno del Corpus Domini, la via che sale alla chiesa di Santa Maria della Cima viene coperta da un coloratissimo tappeto di fiori sul quale passa la processione
Castel Gandolfo è conosciuta soprattutto come residenza estiva del papa, nel cui giardino si trovano i resti dell'antica villa di Domiziano. Il bel borgo medievale, che si affaccia sul lago di Albano, ruota intorno alla fontana di piazza del Plebiscito e alla maestosa chiesa di San Tommaso, la cui cupola si ispira a quella di San Pietro a Roma.
Scoprire il bacino vulcanico del Lago di Albano, i suoi tesori e la cittadina di Castel Gandolfo è l'obiettivo di questo tour.
Sentiero dell'acqua
La barca dell'Ente Parco naviga sul Sentiero dell’acqua, un itinerario naturalistico che si sviluppa sul lago Albano. Si tratta di un servizio attraverso il quale il Parco dei Castelli Romani avvicina i cittadini, in modo semplice e coinvolgente, ai temi ambientali e storico-archeologici.
Il percorso che inizia sulle rive del lago, in corrispondenza dell’incrocio tra piazzale del Lago e via dei Pescatori, ed attraversa il Lago Albano sino a giungere nella zona sud-est del bacino, permette, nei pressi della riva, di osservare le coste del lago da una prospettiva inusuale che consente di apprezzare maggiormente il fascino delle ripide falde del cratere vulcanico ricoperte da un bosco che arriva a lambire le acque del lago. Lungo il percorso è possibile osservare lo scavo dell’Emissario, i Ninfei Dorico e Bergantino, il villaggio palafitticolo delle Macine e vari porticcioli romani.
Di grande fascino è anche il semplice spettacolo dell'acqua e dei suoi riflessi.
Il servizio, disponibile su prenotazione, è pensato per chiunque voglia ammirare scorci poco conosciuti dell'area naturale protetta: la barca solca con piacevole lentezza le acque del lago Albano, le particolarità e le pregevolezze dei luoghi sono raccontate da un Operatore con cui è possibile interagire in modo diretto.
Per informazioni e prenotazioni si può contattare il numero 347.6104110, il numero telefonico dell'operatore cui l'Ente ha affidato la gestione del Servizio.
Per un gustoso pasto "on the road" a base di salumi e prodotti tipici basta fermarsi in una delle norcinerie e cantine della zona.
TERZO GIORNO
(Albano, Genzano, Ariccia)
Notevole anche il patrimonio di Albano Laziale, ricco di testimonianze romane come la tomba degli Orazi e Curiazi e il Cisternone, grande serbatoio tuttora utilizzato per l'irrigazione. Altrettanto spettacolare è il ponte-acquedotto che porta alla vicina Ariccia, arroccata su uno sperone di roccia vulcanica: voluto nel 1854 da Pio IX, oltrepassa una gola ricoperta di alberi e conduce direttamente alla piazza principale, dominata da Palazzo Chigi. Ma Ariccia merita una sosta anche per assaggiare la prelibata porchetta allo spiedo, meglio se accompagnata dal pane sfornato a Genzano, la città dell'Infiorata: il giorno del Corpus Domini, la via che sale alla chiesa di Santa Maria della Cima viene coperta da un coloratissimo tappeto di fiori sul quale passa la processione
Guarda che sole
ch'è sortito Nannì
che profumo de rose
de garofani e pansè.
Come tutto un paradiso
li Castelli so' accosì.
Guarda Frascati
ch'è tutto un sorriso
'na delizia, n'amore,
'na bellezza da incanta'.
ch'è sortito Nannì
che profumo de rose
de garofani e pansè.
Come tutto un paradiso
li Castelli so' accosì.
Guarda Frascati
ch'è tutto un sorriso
'na delizia, n'amore,
'na bellezza da incanta'.
Lo vedi, ecco Marino
la sagra c'è dell'uva
fontane che danno vino
quant'abbondanza c'è.
Appresso vi è Genzano
cor pittoresco Albano
su viett'a diverti'
Nannì Nannì.
la sagra c'è dell'uva
fontane che danno vino
quant'abbondanza c'è.
Appresso vi è Genzano
cor pittoresco Albano
su viett'a diverti'
Nannì Nannì.
Là c'è l'Ariccia
più giù c'è Castello
ch'è davvero un goiello
co' quel lago da incanta'.
E de fravole 'n profumo
solo a Nemi poi senti'.
Sotto quel lago
un mistero ce sta
de Tibberio le navi
con l'antica civiltà.
più giù c'è Castello
ch'è davvero un goiello
co' quel lago da incanta'.
E de fravole 'n profumo
solo a Nemi poi senti'.
Sotto quel lago
un mistero ce sta
de Tibberio le navi
con l'antica civiltà.
So meyo de la sciampagna
li vini de 'ste vigne
ce fanno la cuccagna
dar tempo de Noè.
Li prati a tutto spiano
so' frutte, vigne e grano
s'annamo a mette lì
Nannì, Nannì.
li vini de 'ste vigne
ce fanno la cuccagna
dar tempo de Noè.
Li prati a tutto spiano
so' frutte, vigne e grano
s'annamo a mette lì
Nannì, Nannì.
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