Riportiamo la traduzione di un articolo del quotidiano LE MONDE che racconta Roma e Cinecittà...ROMA E' UN VIAGGIO DELL'ANIMA OLTRE CHE DEL CORPO E DELLA MENTE!
BUONA LETTURA!
Certo, c’è la bicicletta (più ecologica) o si può camminare (è più sportive), ma visitare Roma in scooter è un sogno per I cinefili. Le immagini scorrono in bianco e nero… Nulla di più facile che prendersi per Gregory Peck o Audrey Hepburn che girano per la Città eterna in Vespa in Vacanze romane di William Wyler (1953) o riprendere il giro mattutino di Nanni Moretti in scooter per le vie deserte di Roma nel suo Caro diario (1992).
Come in molte capitali europee, il Comune restringe sempre più l’accesso delle vetture al centro storico. Si fa di tutto per scoraggiare la circolazione automobilistica, con l’istituzione di numerosi sensi unici che fanno girare in tondo gli automobilisti, instupidendoli finché non ripartono verso l’esterno e con la penuria di parcheggi.
Per contro, nessun problema per gli scooteristi che sfidano (quasi) tutti i divieti e possono –anche se diventa sempre più difficile- parcheggiare i loro due ruote sui marciapiedi.
Il piacere dello scooter sotto il sole di Roma non deve evitare di fare molta attenzione. Al di fuori dei grandi assi che sono praticabili, malgrado qualche buca e l’assenza (quasi) totale di segnaletica, le stradine con i loro pavé malconci somigliano spesso al tracciato della Parigi – Roubaix. Attenzione ai sobbalzi e guai al mal di schiena! L’attenzione, in un traffico spesso caotico, è d’obbligo. Fra autobus, taxi, tram, centinaia di due ruote e qualche romano dalla guida piuttosto nervosa, si raccomanda di non essere distratti e di non avere la testa fra le nuvole.
Tuttavia, è proprio con la testa per aria e con spirito leggero che bisogna visitare Roma. Alzando gli occhi al di sopra delle facciate giallo ocra o rosse si può scorgere, qua e là, una terrazza ombreggiata o indovinare gli interni degli appartamenti. Talvolta è un portone dove basta spingere per scoprire un giardino dai profumi inebrianti o un cortile alberato con tavolo e ombrellone. L’accoglienza degli abitanti, a volte, è calorosa. La frescura si apprezza nelle numerose chiese e nei chiostri.
PASSEGGIATA CINEMATOGRAFICA
I quartieri, a Roma, sono numerosi ma il centro storico è concentrato in un perimetro poco esteso, che permette di parcheggiare il proprio veicolo dove si vuole per attraversare i vicoli. Così, partendo dalla stazione di Roma Termini verso il Vaticano, attraverso Via Nazionale e Corso Vittorio Emanuele II°, è possibile visitare, con diverse tappe, alcuni dei luoghi imperdibili di Roma: Piazza della Repubblica, il Colle del Quirinale, Piazza Venezia, il Colosseo o Largo Argentina, con le sue dozzine di gatti che si nascondono tra le rovine. Da lì, ci si può spingere verso il Pantheon, dove non ci dimenticheremo di prendere una granita al caffè “con panna” alla Tazza d’Oro o verso la Fontana di Trevi, alla ricerca di Marcello e Anita e a Piazza Navona, prima di riattraversare Corso Vittorio Emanuele II° per andare a Campo dei Fiori, poi a Piazza Farnese, dove c’è l’ambasciata di Francia. Basta poi perdersi tra i vicoli e le piazze, attraversare il Tevere verso Trastevere, parcheggiando lo scooter sull’Isola Tiberina. Quanti luoghi che ci sembra di conoscere già attraverso i film. D’altronde, in molti posti il Comune ha installato dei pannelli che indicano l’opera lì girata.
Per finire (in parte) la nostra passeggiata cinematografica, cosa c’è di meglio che andare a Cinecittà? A una decina di chilometri dal centro, si può prendere la strada che passa per la Via Appia Antica con la sua pavimentazione di basalto bombato del IV° Secolo avanti Cristo (che eviteremo di percorrere su due ruote), poi seguire la Via Tuscolana, molto lunga e fiancheggiata da edifici degli anni Cinquanta, dai quali potrebbe uscire Anna Magnani…
Oggi, la “fabbrica di sogni” non ha più lo stesso lustro, ma la visita del museo Cinecittà si Mostra e di parte degli studios (tra i quali il famoso numero 5 dedicato a Federico Fellini) mette ancora i brividi. Oggi, la televisione ha preso il posto del cinema, ma si può ancora passeggiare fra qualche scenografia in cartongesso, fra le quali quelle della serie “Roma” e di “Gangs of New York”, di Martin Scorsese. È vero, come disse Fellini “Tutto è realista, non ci sono frontiere fra l’immaginario ed il reale”.
Daniel Psenny
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venerdì 10 agosto 2012
ROMA ROMA lo scrive PARIGI
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