Bed And Breakfast a Roma:ACQUEDOTTI ANTICHI

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Bed&Breakfast a Roma: Vacanze a Roma

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martedì 16 luglio 2013

CIAK SI GIRA: ROMA


Visitare Roma è un'esperienza unica!
Non significa solo visitare una città dalla storia millenaria...e scusate se è poco...ma anche e soprattutto un viaggio nella cultura mondiale e nei sogni di molte generazioni passate , presenti e future!

In questo articolo vogliamo presentarvi, raccontandovele, alcune scene di grandi film che hanno come protagonista Roma, i suoi angoli noti , quelli meno noti e quelli che vale pena scoprire.



Roma Città Aperta



E' considerata uno dei capolavori del cinema mondiale, la pellicola di Roberto Rossellini del 1945, manifesto del neorealismo dove la celebre Anna Magnani interpreta l'indimenticabile ruolo di Pina. 

Non essendo disponibili gli studi di Cinecittà che nell'immediato dopoguerra erano rifugio per sflollati, Rossellini girò il film negli interni del vecchio Teatro Capitani, in via degli Avignonesi 32, proprio dietro via del Tritone.

Ma la scena clou del film, la sequenza celebre di tutto il neorealisimo italiano, quella della corsa della celebre Pina e la sua uccisione, furono girate in Via Raimondo Montecuccoli, al quartiere Prenestino-Labicano.


Mamma Roma


E' al Quadraro, che si ambienta la pellicola di Pier Paolo Pasolini, Mamma Roma del 1962. Quando il suo protettore si sposa, la prostituta Roma (Anna Magnani) cerca di rifarsi una vita insieme a Ettore, il figlio adolescente cresciuto lontano da lei e con cui ha difficoltà a creare un rapporto. 

Mamma Roma apre un banco di frutta al mercato di via del Quadraro, mentre Ettore trova lavoro come cameriere. Celebri anche le scene il cui Ettore gioca con i coetanei al Parco degli Acquedotti. Gli interni e gli esterni della casa dove vive Mamma Roma all'inizio del film prima di trasferirsi sono girati al "Palazzo dei Ferrovieri" di Casal Bertone.


Accattone



Siete mai stati a fare un aperitivo al Necci nel quartiere Pigneto? Ebbene si, quel bar trendy dove magari qualche sera vi ritrovate per bere qualcosa, è il celebre bar o meglio l'Osteria Necci che abitualmente frequentava Accattone con i suoi amici.

Eh si stiamo parlando della celebre pellicola di Pier Paolo Pasolini del 1961, che oltre alla location del Pigneto, è stata girata lungo via Casilina, via Portuense, via Appia Antica, Ponte degli Angeli, Ponte Testaccio, borgata Gordiani, Centocelle, la Marranella, Subiaco nella scena del cimitero.


La dolce vita




Marcello, come here! ricordate sicuramente una delle frasi più celebri del buon cinema italiano, sussurrata dalla bellissima Anita Ekberg, che invitava Mastroianni a ballare nelle acque della Fontana di Trevi. 

La famosa scena de La Dolce Vita è divenuta uno dei simboli del cinema del XX secolo. La scena è stata ripresa  nel film di Ettore Scola del '74, C’eravamo tanto amati dove Nino Manfredi e Stefania Sandrelli si incontrano, dopo tanti anni, proprio mentre si sta girando la scena della Fontana di Trevi con Fellini e Mastroianni. 

 Fate una passeggiata lungo gli storici luoghi del celebre film di Federico Fellini del 1960, oltre alla suggestiva Fontana, raggiungete l'elegantissima Via Vittorio Veneto, per le riprese fu ricostruita negli studi di Cinecittà, tranne che per la scena davanti all’Hotel Excelsior, quella in cui Anita Ekberg rientra all’alba dopo una notte passata con Mastroianni. Tra le altre location ricordiamo Piazza del Popolo e la Pineta di Fregene, location delle famose feste a cui partecipava il Mastroianni.


Vacanze Romane



Come non rievocare la Roma anni 50 celebrata dal regista William Wyler nella pellicola del 1953, Vacanze Romane con Audrey Hepburn e Gregory Peck. Tra le location cult annoveriamo:

Piazza di Spagna: location del celebre incontro tra la principessa Anna e Joe Bradley mentre lei era ferma presso un chiostro di fiori.

Piazza Barberinil’ambasciata dove risiedeva la principessa Anna.

Colosseo: dopo la celebre passeggiata in vespa i due entrano nel colosseo, allora aperto e raggiungibile da qualsiasi ingresso

Appartamento R/134 Margutta
: Sull'elegante via Margutta, è sul set casa in cui Joe ospita la principessa Anna.

Tra le altre storiche location rircordiamo: Bocca della verità, Chiesa di Santa Maria in Cosmedin, Caffè Rocca, Piazza della Rotonda e Pantheon, Castel Sant'Angelo, Chiesa di Trinità dei Monti, Via dei Fori Imperiali.

Guardie e Ladri


Una Roma del secondo dopoguerra è quella che si vede nella celebre pellicola di Mario Monicelli e Steno,del 1951Guardie e Ladri con il mitico Totò, Aldo Giuffrè e Aldo Fabrizi. 

Passeggiate per Roma alla scoperta del celebre film che racconta di Ferdinando Esposito, un piccolo furfante che cerca di mantenere la famiglia con i suoi espedienti, tra le storiche location segnaliamo:

Fori Imperiali:  Le scene della celebre truffa organizzata da Fedinando Esposito e il suo socio, dove verrà "nascosta" la famosa moneta.

Quartiere Trieste Salario: dove avvenne il mitico inseguimento di Aldo Fabrizi alla caccia di Totò, nei pressi di Viale Somalia.

Teatro Quirino: Ferdinando e il socio trovano i bambini in un vicolo lì vicino e con loro entrano a teatro, dove partirà la truffa, in via delle Vergini e Via dell’Umiltà a Roma.

Un Americano a Roma


Steno 1954, siamo a Roma nei primi anni del dopoguerra con uno spettacolare Alberto Sordi in Un Americano a Roma. 

Ricordate la storica scena di Sordi contro  il Gatto Mammone? La scena è stata girata tra il Portico d'Ottavia e Teatro Marcello nel pieno Ghetto di Roma. Oltre al Ghetto Ebraico, anche il Colosseo è lo sfondo della divertente cornice de Un americano a Roma dove Santi Bailor (Sordi), ragazzotto trasteverino è ossessionato da tutto ciò che è americano. 

Senza dimenticare i suggestivi tetti di Via Margutta, che fanno da sfondo a un Alberto Sordi senza veli.

I Soliti Ignoti





E come non ricordare la celebre pellicola di Monicelli del 1958, e i celebri ladruncoli romani Cosimo e Capannelle de I soliti Ignoti.

Ecco i luoghi celebri del film. 

La terrazza dalla quale il gruppo osserva, che poi è la stessa da cui Tiberio (Mastroianni) filmerà la scena con la sua minicinepresa, si trova invece a Santa Maria Maggiore, e non affaccia in realtà su Tre Cannelle. Mentre la famosa terrazza dove si ritrovano a lezioni di scasso, si trova nel quartiere Casal Bertone.

Come ricorderete il film apre con Cosimo e Capannelle che si danno al furto d'auto, è su via Alesia, nel rione Appio, che si apre il celebre film, una via chiusa e che di recente accoglie un supermercato. 

Il mercato in cui Tiberio tenta di rubare la cinepresa è quello di Porta Portese mentre, una delle location storiche è l'agenzia dei Pegni, l'edificio in cui i "soliti ignoti" dovranno compiere il grande colpo, nella celebre via delle Tre Cannelle, che è subito riconoscibile non appena si nota la particolare fontanella a tre bocche.

Fantasmi a Roma

Film del 1961: Fantasmi a Romadi  Antonio Pietrangeli che vedeva un cast composto da: Eduardo De Filippo, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman e Sandra Milo.
Si racconta la vicenda dell’anziano principe Annibale di Roviano che convive nel suo palazzo decrepito, assistito dalla presenza dei fantasmi dei suoi antenati, tra cui: Il nobile  Reginaldo, casanova impenitente; la romantica Donna Flora, suicida per amore e Fra’ Bartolomeo, frate oltremodo goloso. L’anziano principe e i trapassati antenati vedono il mondo e la Roma intorno a loro cambiare, loro malgrado, supportati da un’amica insolita: Regina, attrice di un tempo, che sembra blaterare come una barbona ubriaca ma dall’intelligente schiettezza che denuncia le ipocrisie perbeniste della società che la circonda. Lei, come il principe Annibale, è in grado di sentire la presenza dei fantasmi e di comunicare con loro...e questi fantasmi si trovano dappertutto ma di grandissimo impatto è la scena girata a piazza dei Consoli che vede il fantasma del pittore Caparra (Vittorio Gassman) muoversi all'interno della TORRETTA o Torre del Quadraro . Il nome della torre e dell’omonimo quartiere, sembra derivare da un certo Guadralis, il quale nel 1164 ricevette in concessione il terreno circostante insomma Cinecittà è stata ed è (con le sue peculiarità storiche) luogo di ispirazione per molti registi.





Giallo, horror...pauraaa al Coppedè

Una menzione a parte merita la cinematografia che ha scelto il Quartiere Coppedè  come ambientazione.

Si dice che girando per il quartiere Coppedé si abbia la sensazione di essere spiati dalle persiane, che non vi siano i nomi sui citofoni, che le strade appaiono disabitate anche se piene di gente, che le figure misteriose e fantasiose che adornano i palazzi abbiano occhi che seguono i movimenti, che insomma sia un quartiere “vivo” nelle strutture architettoniche, che gli abitanti veri non siano gli inquilini dei palazzi ma i palazzi stessi...è forse per questo che il portone del  civico 2 di piazza Mincio appare come una grossa bocca, che possa raccontare storie fantastice e di terrore ed  i registi di questi quattro film che menzioneremo hanno saputo ascoltare le belle e macabre storie che il portone, il quartiere tutto, gli ha saputo raccontare? Ah...magia del cinema!...scopriamolo insieme.


Si entra in questo favoloso quartiere attraverso un arco suggestivo ispirato alla scenografia di un film italiano: “Cabiria” (1914), ed è forse proprio questa ispirazione iniziale che ha contribuito a dare all'intero quartiere quell'aspetto scenografico che l'ha contraddistinto negli anni.


Passato l'arco si entra in piazza Mincio, al  civico 2 c'è un'entrata di un palazzo che appare come una bocca gigantesca fatta di archi concentrici, che sembra voler ingoiare tutto quello che vi entra, una porta speciale e misteriosa che è stata la protagonista di molti film gialli e horror...

“La ragazza che sapeva troppo” (1960) di Mario Bava, il portone è l'entrata della casa dove la protagonista va dopo aver ricevuto una lettera anonima. Questo è il primo film dove l'entrata di questo misterioso palazzo appare, e Mario Bava lo rende subito suggestivo, caricandolo di simboli, chi meglio del regista che aveva girato poco prima “La maschera del demonio” poteva individuare in una Roma moderna un palazzo che richiamasse l'idea di un castello antico e maledetto?



Il secondo film dove appare il portone “malefico” è “Il profumo della signora in nero” (1974) di Francesco Barilli, qui addirittura il palazzo è il protagonista principale, tanto che la prima scena si apre proprio con il mostrare l'entrata e due inquilini che si salutano dai balconi adiacenti. L'interno del palazzo si presenta come un inferno dantesco, dove ogni piano è un girone infernale, dietro ad ogni porta chiusa si nascondono segreti, fantasmi, incubi irrisolti. Tutto il film gira intorno al quartiere, che di per sé è pieno di simboli, sembra sempre di non riuscire a distinguere ciò che è vero da quello che non lo è, e questa è un po' la caratteristica dell'opera di Coppedè, che ha riempito le palazzine e i villini del quartiere di disegni, scritte, richiami a mondi fantastici, citazioni con il passato e con leggende, personaggi storici...insomma un vero e proprio percorso nell'immaginario, nel fantastico.




Il terzo film dove il palazzo di piazza Mincio appare è in un film straniero: “Il presagio” (1976) di Richard Donner, qui il quartiere appare di sfuggita, e l'entrata è quella della dimora del protagonista, l'ambasciatore americano. L'entrata del palazzo e l'arco del quartiere sono il simbolo di una Roma misteriosa, non conosciuta, dove si insinuano pericoli celati da figure solo apparentemente innocue. Il film aveva bisogno di mostrare una Roma non da cartolina, ma da scoprire, ombrosa e maestosa allo stesso tempo...il quartiere Coppedé era il luogo adatto.

Il quarto film dove appare l'architettura del quartiere romano è “Inferno” (1980). La famosa entrata, è quella della biblioteca romana dove Eleonora Giorgi si reca per cercare il libro delle “Tre madri”. Anche in questo caso Argento necessitava di un luogo che di per sé fosse colmo di simboli e significati e la “bocca-porta” di piazza Mincio è davvero una caverna dove entrare, carica di mistero e di culture celate, forse mai esistite.
Dario Argento già ne “L'uccello dalle piume di cristallo” aveva ambientato alcune scene nel famoso quartiere, ma senza inquadrare il  portone.









martedì 4 giugno 2013

UDIENZA PAPALE E MUSEI VATICANI: come prenotare


Roma è arte , storia , cultura ed anche fede!
Molti nostri ospiti ci chiedono informazioni  in merito all'udienza papale del mercoledì oppure  per visitare  i musei vaticani.
Il B&B ACQUEDOTTI ANTICHI si trova sulla linea metro A alla fermata Subaugusta, la stessa linea  della fermata Ottaviano che dista 5-10 minuti a piedi dai Musei Vaticani.





Inizio Udienza dal Papa (sala Nervi): Ore 10:30 
Ingresso Musei Vaticani e Cappella Sistina: Ore 12:00 (ricordiamo che l’ingresso  va riservato con prenotazione)

UDIENZA PAPALE


Nella Chiesa cattolica con il termine Udienza generale si indica una particolare forma di udienza del papa.
Prende il nome dal fatto che non è riservata a persone o a gruppi specifici ma è aperta a chiunque desideri parteciparvi.
È stata iniziata dal papa Paolo VI ed è generalmente collocata nel giorno di mercoledì.
Da quando è stata introdotta i papi l'hanno sempre mantenuta, diventando così una forma molto utile ed apprezzata di incontro dei fedeli con il papa. All'inizio si teneva nella Basilica di San Pietro o in altri luoghi del Vaticano, come il cortile di San Damaso. Durante l'Anno Santo 1975 il numero di pellegrini che si recava a Roma e che partecipava alle Udienze generali era molto elevato e per maggior comodità si tenevano in Piazza San Pietro. Da allora durante la bella stagione le Udienze generali si tengono proprio nella Piazza, mentre le altre, nei mesi invernali e quando la presenza di pellegrini è minore, si tengono nell'Aula Nervi, voluta da Paolo VI per questo scopo.


Partecipare all'udienza  del Papa,  ascoltarlo, è solo una questione organizzativa, di pazienza e di volontà!

Potete organizzarvi  anche da soli ricordando che i
 biglietti sono importantissimi e senza di quelli, dato il grande afflusso di persone che vogliono partecipare ad una celebrazione in presenza del Papa,  spesso ci si trova tagliati fuori. Ecco come procurarseli. Per partecipare all'Udienza che ha luogo il mercoledì mattina, e alle altre cerimonie celebrate dal Santo Padre, è necessario prenotare i biglietti di invito (a volte sono blu a volte sono gialli, o di altri colori, a seconda delle zone di ingresso), ATTENZONE, QUESTI BIGLIETTI SONO GRATUITI!


Ci sono due sistemi per ottenerli:

1) inviando un fax (numero 06-6988.5863alla Prefettura della Casa Pontificia, aperta nei giorni feriali dalle 9 alle 13, tel. 06-6988.3114; 06-69884876;
06-69883273;

2) oppure, se vi trovaste già a Roma, i biglietti possono essere ritirati direttamente da voi dal giorno prima la cerimonia in oggetto, oppure la mattina stessa dell'udienza presso la Prefettura ( attenzione:  se l'evento è di particolare affluenza, come può esserlo il Natale, Epifania etc. consigliamo vivamente di procurarseli almeno una settima prima per non trovarli esauriti!)

L'ingresso per la Prefettura è al "Portone di Bronzo", alla fine del colonnato di destra della Basilica.

In alternativa...

...se non siete di Roma e non avete possibilità di usare un fax, va benissimo una richiesta via posta prioritaria da inviare a:
Prefettura della Casa Pontificia, 00120 Città del Vaticano,
specificando i vostri dati (l'indirizzo è fondamentale, altrimenti non vi possono spedire i biglietti), il numero di biglietti-invito e la celebrazione papale o udienza a cui desiderate assistere: è importante che siate voi a chiedere la data dell'Udienza alla quale volete partecipare o alla funzione Liturgica.... 

Riceverete così l'invito, con cui poi ritirare di persona il biglietto una volta che sarete a Roma.
Consiglio: poichè i biglietti sono appunto gratis è necessario che andiate a San Pietro qualche ora prima dell'Udienza o della Liturgia, posizionandovi all'ingresso o delle transenne per l'Udienze o vicino alla Basilica per le Liturgie interne.






Udienza papale



MUSEI VATICANI


Magnifici e vastissimi Musei Vaticani rappresentano uno dei complessi museali più grandi e interessanti del mondo. E proprio per questo motivo le code all’ingresso sono davvero lunghissime, in particolar modo nei periodi di alta stagione come Natale, Pasqua e durante la primavera.
Premunirsi, quindi, di una buona dose di pazienza, verrà sicuramente ripagata all’interno!
E’ preferibile, comunque, prenotare il biglietto on line o direttamente la visita guidata, con questa operazione risparmierete tempo ed eviterete le lunghe code all’ingresso.
Il complesso dei musei Vaticani racchiude al suo interno diversi musei: Museo Pio Clementino, Museo Chiaramonti, Museo Gregoriano Etrusco, Museo Gregoriano Egizio, Museo Gregoriano Profano, Museo Pio Cristiano, Museo Missionario Etnologico, Collezione d’Arte Religiosa Moderna, Gallerie Superiori, Museo della Biblioteca Vaticana, Pinacoteca e naturalmente l’ineguagliabile Cappella Sistina.
Per visitarli tutti non basta un intero giorno, quindi sarebbe meglio indossare un abbigliamento comodo e stabilire dall’inizio  ciò che si vuole vedere.
Presso il B&B ACQUEDOTTI ANTICHI troverete un'utilissima guida dei Musei Vaticani a disposizione degli ospiti.
L’ultima domenica di ogni mese i musei rimarranno aperti e gratuiti.

Questo è link per prenotare direttamente on line: PRENOTAZIONE ON LINE MUSEI VATICANI








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CURIOSA CURIOSITA'...
 GUARDIA SVIZZERA PONTIFICIA....SOLO SE CELIBE

Il corpo, fondato nel 1506, ha più di mezzo millennio e non li dimostra. Le loro 

uniformi, con i caratteristici colori a bande gialle, rosse e blu, sono ‘griffate’ a


quanto si dice da Michelangelo, essendo da lui ideate. Le prime guardie 

svizzere, considerate perfette per fedeltà, coraggio e determinazione, furono 


arruolate a Roma da papa Giulio II, che nel 1512 conferì loro la qualifica di 


‘difensori della libertà della Chiesa’. Attualmente, per avere la possibilità di 


entrare in questo corpo speciale ed unico di 110 soldati, bisogna essere in 


grado di soddisfare severi requisiti: uomini di cittadinanza svizzera di età fra 19


e 30anni, alti non meno di 1,74 metri, di fede cattolica, di buona istruzione e 


celibi (è possibile sposarsi in seguito se si conseguono i gradi superiori).





IL B&B ACQUEDOTTI ANTICHI DISTA  CIRCA 30 MINUTI (METRO+BREVE CAMMINATA) DAI MUSEI VATICANI E DA PIAZZA SAN PIETRO...arrivate a ROMA con l'auto, avete il parcheggio riservato, e poi in tutta comodità vi spostate ovunque; la fermata metro A dista 4 minuti a piedi dal B&B.
B&B ACQUEDOTTI ANTICHI
39 06-45555635
39 3291162203

mercoledì 15 maggio 2013

LA NUOVA ROMA PASS e LA ROMA & PIU' PASS


A partire dal mese di maggio la Roma Pass si presenterà in una nuova versione.




ROMA PASS

Costo unitario: € 34,00
Roma Pass, promossa da Roma Capitale e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con ATAC, è la card turistico-culturale della Capitale che offre riduzioni e servizi ai turisti e al pubblico di curiosi per godere le bellezze di Roma.
  • Ingresso gratuito ai primi 2 musei e/o siti archeologici a scelta e consecutivi. La gratuità comprende l’eventuale mostra presente al museo.
  • Ingresso ridotto a tutti i successivi musei e/o siti archeologici. La riduzione comprende l’eventuale mostra presente al museo.
  • Ingresso gratuito nei seguenti musei: Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, Museo Bilotti a Villa Borghese, Museo Canonica, Museo delle Mura, Museo Napoleonico e Villa di Massenzio (nell’arco di validità della Roma Pass, oltre ai 2 ingressi gratuiti).
  • Accesso gratuito ai mezzi di trasporto inclusi nell’offerta. Vale fino alle ore 24.00 del terzo giorno da quello della prima convalida, sui mezzi di trasporto ATAC (superficie, A e B della metropolitana e ferrovie regionali Roma-Lido, Roma Flaminio Piazza del Popolo-Viterbo e Roma-Giardinetti), all’interno del Comune di Roma. Sono esclusi i collegamenti speciali tpl Atac, le ferrovie regionali Trenitalia FR, il collegamento speciale Cotral Roma Tiburtina/Termini-Fiumicino Aeroporto, il collegamento Trenitalia “No stop” Roma Termini-Fiumicino Aeroporto (Leonardo Express) e tutti i collegamenti da e per Fiumicino e Ciampino Aeroporto.
  • Sconti per mostre, eventi e servizi convenzionati (Roma Pass Guide).
  • Riduzioni per Guardia Medica Turistica multilingue - MET Travel Health.
  • Servizi turistici-culturali Roma Passè e Roma Informa.
Presso il Colosseo è previsto un tornello riservato ai possessori di Roma Pass per un accesso diretto al sito.
Nel Kit:
  • Roma Pass card: la tessera per la visita dei musei e l’accesso ai mezzi di trasporti pubblico;
  • Roma MAP: la mappa con i Punti Informativi Turistici, stazioni della Metro, musei/siti (indirizzo, telefono, Autobus e Metro, orari);
  • Roma Pass Guide: la guida ai musei/siti convenzionati;
  • Roma Passè: la card con il codice di attivazione della App per scaricare il meglio della città;
  • Roma Informa: la card di accesso via internet alle informazioni su eventi e servizi utili.
Modalità d’uso:
  • si compila sul retro con nome, cognome e data di attivazione;
  • vale tre giorni dalla data di attivazione per l’accesso ai musei/siti e/o da quello della prima convalida sui mezzi di trasporto pubblico. La card vale fino alle ore 24.00 del terzo giorno, compreso il giorno di attivazione
  • si attiva al momento dell’accesso al primo sito/museo, oppure al primo viaggio su un mezzo di trasporto pubblico
  • si accede direttamente all’ingresso dei primi 2 siti, mentre dal 3° sito in poi si presenta in biglietteria per usufruire della riduzione
  • si esibisce su richiesta del personale di controllo, insieme ad un documento di identità valido

Roma Pass Travel Health MET

Telefonando al Call Center multi lingue, 06-43236291, in funzione 24 ore al giorno, è possibile:
  • Chiedere informazioni sulle Strutture Sanitarie pubbliche o private, disponibili in città
  • Ricevere notizie sulle localizzazioni, indirizzi, telefoni e modalità di accesso delle strutture sanitarie Pubbliche, più vicine o più idonee per la risoluzione del problema sanitario
  • Attivare, dietro esplicita richiesta, il servizio di assistenza medica ( visite a domicilio, diagnostica, specialistica, ambulanze) del Travel Health MET, a tariffari scontati per i possessori della Roma Pass
Verificare al momento dell’acquisto eventuali gratuità e/o riduzioni per età e/o nazionalità e/o residenza e/o categorie professionali.
Si informa per opportuna conoscenza che generalmente il giorno di chiusura dei musei è il lunedì (ad eccezione del Colosseo e Terme di Caracalla). Abitualmente quasi tutti i musei restano chiusi anche il 25 dicembre, il 1 gennaio e il 1 maggio. Si prega di verificare sempre sul sito web ufficiale del museo 
che si intende visitare.






ROMA & PIU' PASS

Costo unitario: € 32,00
Roma&Più Pass, promossa da Roma Capitale, dalla Provincia di Roma e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con ATAC, è la card turistico-culturale della Capitale e parte della sua Provincia che offre agevolazioni economiche e servizi che facilitano la visita dei musei: permette ai turisti e al pubblico di curiosi di godere le bellezze di Roma e parte della sua Provincia.
  • Ingresso gratuito ai primi 2 musei e/o siti archeologici a scelta e consecutivi. La gratuità comprende l’eventuale mostra presente al museo.
  • Ingresso ridotto a tutti i successivi musei e/o siti archeologici. La riduzione comprende l’eventuale mostra presente al museo.
  • Accesso gratuito ai mezzi di trasporto compresi nell’offerta. Consente di viaggiare su bus e filobus, tram urbani, su bus CO.TRAL S.p.a, su treni ferrovie Roma – Lido Roma – Viterbo, Roma – Giardinetti, su metro A e B, sui treni Trenitalia S.p.a -2a classe, su servizio metropolitano FR1, esclusivamente fino alla stazione Fiera di Roma (zona A e zona B). Sono esclusi i collegamenti speciali tpl Atac, il collegamento speciale Cotral Roma Tiburtina/Termini-Fiumicino Aeroporto, il collegamento Trenitalia “No stop” Roma Termini-Fiumicino Aeroporto (Leonardo Express) e tutti i collegamenti da e per Fiumicino e Ciampino AeroportoValidità zona B
  • Sconti per mostre, eventi e servizi convenzionati (Roma News)
Presso il Colosseo è previsto un tornello riservato ai possessori di Roma&Più Pass per un accesso diretto al sito.
Nel Kit:
  • Roma&Più Pass card: la tessera per accesso ai musei e servizi convenzionati
  • Roma&Più Pass Transport: il titolo di viaggio per il trasporto pubblico;
  • Roma MAP: la mappa che indica i Punti Informativi Turistici, stazioni della Metro, musei/siti
  • Roma&Più Pass Guide: la guida ai musei/siti convenzionati;
  • Roma News: il programma degli eventi e servizi turistici su cui vengono applicati gli sconti,
Modalità d’uso:
  • si compila sul retro con nome, cognome e data di attivazione;
  • vale tre giorni dalla data di attivazione per l’accesso ai musei/siti e/o dal primo uso su trasporto pubblico. E’ valido fino alle ore 24.00 del terzo giorno, compreso quello della prima convalida.
  • si attiva al momento dell’accesso al primo sito/museo, oppure al primo viaggio su un mezzo di trasporto pubblico
  • si accede direttamente all’ingresso dei primi 2 siti, mentre dal 3° sito in poi si presenta in biglietteria per usufruire della riduzione
  • si esibisce su richiesta del personale di controllo, insieme ad un documento di identità valido
Verificare al momento dell’acquisto eventuali gratuità e/o riduzioni per età e/o nazionalità e/o residenza e/o categorie professionali.
Si informa per opportuna conoscenza che generalmente il giorno di chiusura dei musei è il lunedì (ad eccezione del Colosseo e Terme di Caracalla). Abitualmente quasi tutti i musei restano chiusi anche il 25 dicembre, il 1 gennaio e il 1 maggio. Si prega di verificare sempre sul sito web ufficiale del museo che si intende visitare.



lunedì 1 aprile 2013

PIC NIC AL PARCO DEGLI ACQUEDOTTI



E' PRIMAVERA....è ora di stare all'aria aperta! Il B&B ACQUEDOTTI ANTICHI vi offre la possibilità di fare un pic-nic nel parco degli Acquedotti preparandovi tutto l'occorrente e fornendovi anche le stoviglie e/o tavolino e sedie!!

Menu Sfizioso 10 euro a persona

Menu di Primavera 15 euro a persona




sabato 9 marzo 2013

CASA VACANZA A ROMA:UNA SOLUZIONE ECONOMICA PER LA FAMIGLIA





CASA VACANZA A ROMA...finalmente una soluzione economica che permette di trascorrere una vacanza a Roma contenendo i costi ma soprattutto mantengo i ritmi familiari così importanti quando si viaggia con i bambini.
A meno di 200 metri dalla fermata metro A potrete usufruire di un magnifico appartamento completamente ristrutturato con ogni confort che può ospitare anche 5 persone con uso cucina per preparare i pasti riuscendo così a contenere i costi della vacanza.
A meno di 300 metri troverete anche un mercato aperto tutti i giorni dove potrete acquistare tutto l'occorrente per il pranzo e/o la cena a prezzi davvero economici...non manca però la possibilità di mangiare fuori essendo la zona ricca di locali , ristoranti e pizzerie.

CONTATTATECI AI NUMERI 06-45555635 e 3291162203 per informzioni e prenotazioni

Roma per tutti Roma contro la crisi!

giovedì 28 febbraio 2013

ARTE E CULTURA A ROMA GRATIS: CARAVAGGIO

Caravaggio gratis per tutti!

Visitare Roma senza spendere troppo...questo è il nostro motto!!

I quadri del Caravaggio che vi presenteremo sono 6 e si trovano tutti all’interno di 3 chiese, situate nel centro di Roma, tra Piazza del Popolo e Piazza Navona.
L'entrata e la visita a queste chiese è gratuita così come è gratuito poter ammirare i capolavori di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio.
Di certo raccomandiamo di fare attenzione agli orari di apertura delle chiese che ,in questo itinerario, riporteremo ma anche a quelli delle funzioni che non riporteremo poichè durante le messe non è possibile visitare la chiesa e quindi vedere le opere.


Sveglia alle 8:30 e fate una sana colazione, al B&B ACQUEDOTTI ANTICHI ne fate di abbondantissime e se vi organizzate potete anche procurarvi panini o altri generi alimentari (frutta, pizza, bibite) al mercato poco distante pagandoli meno della metà di quello che potreste pagarli in giro per la ROMA TURISTICA CLASSICA ..
Fatto tutto?..bene ... si parte..........METRO A FERMATA SUBAUGUSTA (a 300mt dal B&B ACQUEDOTTI ANTICHI a Roma ) si scende a FLAMINIO ed iniziamo il nostro viaggio a Roma alla scoperta del Caravaggio.

La prima chiesache visiteremo è quella di Santa Maria del Popolo (Lu-Sa: 07:00 – 12:00, 16:00 – 19:00; Do: 08:00 – 13:30, 16:30 – 19:30), in Piazza del Popolo.
La basilica ha origine da una piccola cappella, eretta da papa Pasquale II nel 1099, in seguito alla demolizione del Mausoleo dei Domizi Enobarbi, tomba di Nerone. Sottoposta poi a successivi rifacimenti, quella che possiamo ammirare oggi è la versione di impronta barocca che le diede Gian Lorenzo Bernini tra il 1655-1660.











Due sono i dipinti di Caravaggio che si possono ammirare al suo interno, nella Cappella Cerasi.






A sinistra la “Crocefissione di San Pietro“, olio su tela (230 x 175 cm), 1600-1601.





CROCEFISSIONE DI SAN PIETRO


In questa seconda versione del dipinto, Caravaggio raffigura San Pietro che si fa crocifiggere a testa in giù per umiltà nei confronti di Cristo. Tutte le figure concorrono a formare una X con le assi della croce e dei corpi degli aguzzini, rappresentati non come tali, ma come semplici uomini, costretti ad un lavoro faticoso.
Tela di carattere volutamente antieroico e antiaulico, in essa seguendo Roberto Longhi i gesti dei "seventi", sono più da "operai" indaffarati, che non di carnefici, tanto da dare alla scena un senso di incolpevole evidenza, dove ognuno attende al suo compito. Nel quadro la luce investe la croce e il santo, entrambi simbolo della fondazione e della costruzione della Chiesa, attraverso il martirio del suo fondatore. La luce altresì investe i carnefici, qui raffigurati non come aguzzini che agiscono in maniera brutalmente gratuita, ma come uomini semplici, costretti ad un lavoro faticoso.
Spettacolare è, oltre all'illuminazione, la resa dei particolari: le venature del legno della croce, il piede nero dell'aguzzino chino, le rughe sulla fronte dell'aguzzino di sinistra, il riflesso della luce sulle unghie del Santo e dell'aguzzino che tende la corda.
Il quadro che vediamo è una seconda versione: la prima, unitamente a quella della Vocazione di San Paolo, fu rifiutata dai committenti per l'estremo realismo della scena. A differenza di altre opere , la prima versione della Crocefissione non ci è pervenuta.


A destra la “Conversione di San Paolo“, olio su tela (230 x 175 cm), 1601.







CONVERSIONE DI SAN PAOLO DI TARSO

Sotto al dipinto attuale è stato scoperta un'opera completamente diversa che potrebbe essere o un'opera precedente o più probabilmente, il quadro ha subito una radicale trasformazione radicale del pittore in corso della stesura.
Il dipinto sostituisce la prima versione dell'opera che era stata rifiutata dal committente.
La scena ritrae il momento topico della conversione di Paolo (descritto in Atti 26,12-18): quello in cui a Saulo, sulla via di Damasco, appare Gesù Cristo in una luce accecante che gli ordina di desistere dal perseguitarlo e di diventare suo «ministro e testimone». Sono presenti nella scena un vecchio e un cavallo, il quale, grazie all'intervento divino, alza lo zoccolo per non calpestare Paolo.
Caravaggio adotta l'iconografia della luce accecante e l'assenza di Cristo. Secondo alcuni studiosi l'artista lombardo fece questa scelta perché il committente lo aveva esortato a rispettare l'ortodossia cioè a dipingere ciò che era stato scritto negli Atti degli Apostoli. Secondo altri, Caravaggio decise di non dipingere Gesù perché non voleva che nei suoi quadri ci fossero figure divinizzate (Cristo era già risorto quando San Paolo si converte) perché ciò sarebbe andato contro il realismo a cui Caravaggio mirava.
Un altro importante dettaglio da notare è che Caravaggio dipinga un Saulo accecato (Longhi rimanda alle pupille cieche dei busti romani). Röttengen afferma che questa soluzione è estremamente moderna di un dramma che si svolge nell'intimo dell'uomo, che allarga le braccia come segno di estrema dedizione al Cristo.
Alcuni critici hanno ironicamente soprannominato il dipinto, la "Conversione del Cavallo". Infatti il cavallo occupa una rilevante parte del dipinto delineando anche in questa scelta il carattere innovatore della pittura caravaggiesca. Infatti le norme paleottiane prescrivevano di non porre al centro della rappresentazione un animale o elementi secondari. Calvesi ritiene che la scelta di porre al centro del dipinto il cavallo sia stata fatta per simboleggiare l'irrazionalità del peccato (basti pensare al Mito del carro e dell'auriga di Platone); il palafreniere quindi rappresenterebbe la Ragione. La luce invece è il simbolo della Grazia divina che irrompe nelle tenebre del peccato (il fondo scuro). Inoltre, il fondo nero, oltre ad avere una funzione simbolica, si presta in modo eccelso a far risaltare i volumi plastici dei personaggi ed in particolare del cavallo.


Conclusasi la visita ed anche la prima tappa.....camminando senza fretta e godendoci il panorama attraversiamo Piazza del Popolo e ci dirigiamo verso Via di Ripetta che più avanti prende il nome di Via della Scrofa.....passeggiando passeggiando siamo arrivati alla seconda destinazione, la chiesa di Sant’Agostino (Lun-Dom 07:45-11; 16:00-19,30) in Piazza di Sant’Agostino.

La Chiesa , la cui facciata è ispirata a quella di Santa Maria Novella a Firenze, è stata progettata da Leon Battista Alberti e costruita da Jacopo da Pietrasanta nel 1483, utilizzando il travertino proveniente dal Colosseo.

Al suo interno si trova la “Madonna dei pellegrini” (o Madonna di Loreto), olio su tela (250 x 150 cm), 1604-1606.


LA MADONNA DEI PELLEGRINI

Il dipinto ci mostra la Madonna vestita in abiti da popolana col Gesù Bambino in braccio e due pellegrini davanti a lei, riconoscibili dalle mani giunte in atteggiamento di preghiera e dai bastoni, nonché dalle vesti sdrucite e dai piedi nudi e gonfi messi in primissimo piano. Fu proprio a causa di questo particolare che, non appena il quadro fu messo sull'altare, come dice il Baglione, "ne fu fatto dai preti e da'popolani estremo schiamazzo". In realtà, il tema dei piedi nudi e gonfi è uno dei "dogmi" fondamentali di quella corrente pauperistica alla quale Caravaggio aderiva con entusiasmo: essi sono il simbolo dell'ubbidienza e della devozione, quindi vanno esaltati e non occultati. I due pellegrini, dopo un viaggio pieno di stenti e dopo il canonico "giro" attorno alla Sacra Casa, vengono ricompensati con l'apparizione di Maria e di Gesù - qui raffigurato non propriamente neonato, ma quasi ragazzino - che li benedice: i piedi gonfi e sporchi sono dunque necessari, e non volgarmente e gratuitamente esibiti come si volle far credere.
Altro motivo di scandalo fu l'apparente "scalcinatezza" della casa e il modo in cui Caravaggio aveva stravolto il racconto biblico. Secondo un'antica leggenda, infatti, la casa di Maria fu portata a Loreto in volo dagli angeli, ma nel quadro l'unico accenno al volo è la postura di Maria, raffigurata in punta di piedi; la casa è, invece, cadente, con l'intonaco scrostato lasciante i mattoni a vista: e qui, il Caravaggio vuol ribadire l'adesione alla povertà assoluta della Sacra Famiglia.
Modella per la Madonna fu una nota prostituta nonché amante del pittore, Lena, che poserà anche per la Madonna dei Palafrenieri.

Conclusasi anche questa visita ci si avvia per la terza ed ultima tappa di questo itinerario caravaggesco, poco distante da piazza Sant'Agostino camminando per qualche minuto ci troveremo a Via Santa Giovanna D'arco dove si trova la Chiesa di San Luigi dei Francesi (Lun-Merc, Ven-Dom 8:30-12:30, 15:30-19; Gio 8:30-12:30)
La chiesa di San Luigi dei Francesi è la chiesa nazionale dei francesi di Roma dal 1589.





La comunità francese di Roma, che già possedeva una piccola cappella nei pressi di Sant'Andrea della Valle, alla fine del XV secolo permutò questa cappella con altri possedimenti dell’abbazia di Farfa in Roma, per costruirvi una nuova e più spaziosa chiesa nazionale. I lavori furono eseguiti da Domenico Fontana su progetti di Giacomo Della Porta, e grazie alla munificenza di Caterina de' Medici, dal 1518 al 1589, e la chiesa fu consacrata l’8 ottobre 1589.
Sebbene consacrata a Maria vergine, a san Dionigi l'Areopagita e al re san Luigi IX, essa è conosciuta soprattutto con quest'ultimo nome. Fin dagli inizi della sua costruzione essa fu eretta a parrocchia per i residenti francesi della città; inoltre è sede del titolo cardinalizio di San Luigi dei Francesi.
Luigi Rossi fu organista della chiesa tra il 1633 e il 1635 e poi di nuovo tra il 1647 e il 1653, quando gli succedette Ercole Bernabei fino al 1665 (con una pausa di un anno, il 1658, in cui l'organista fu Ercole Pastorelli). Maestri di cappella nello stesso periodo furono Orazio Benevoli, Antonio Maria Abbatini e lo stesso Bernabei (a partire dal 1673).
Ben 3 dipinti del Caravaggio troveremo in questa Chiesa, definite il Ciclo pittorico di San Matteo
1) Il martirio di San Matteo
2) Vocazione di San Matteo
3) San Matteo e l'Angelo
IL MARTIRIO DI SAN MATTEO

Il Martirio di san Matteo è un dipinto a olio su tela (323x343 cm) di Caravaggio, databile intorno al 1600 e conservato nella Cappella Contarelli della chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma come gli altri 2 che descriveremo in seguito
La scena si sviluppa concentricamente intorno alla figura di un carnefice nell'atto di colpire il futuro martire.
Dalla radiografia sappiamo che Caravaggio compose tre diverse versioni del quadro: nella prima, una composizione più classica e con il fondo chiuso dalla mole di un tempio, ricordo della Maniera, al centro si trovava un soldato che irrompeva nella scena coprendo quasi San Matteo. Tra l'altro pare che il soldato avesse la stessa posa dell'angelo del Riposo durante la fuga in Egitto. Nella seconda versione i gesti dei personaggi acquistavano maggior vigore. Nella terza versione, invece, Caravaggio ambienta la scena in uno spazio profondo, con al centro il martirio del santo, riverso a terra, con ai lati una corona di astanti che fuggono inorriditi.
La scena è rappresentata all'interno di una struttura architettonica che ricorda quella di una chiesa (ciò si deduce dalla presenza di un altare con la croce e di un fonte battesimale) e quindi si atterrebbe alla Legenda Aurea per cui S. Matteo sarebbe stato assassinato dopo una messa. I personaggi sono stati disposti su una sorta di piattaforma inclinata, alla maniera teatrale, che ha l'effetto di avvicinarli allo spettatore e aumentare il pathos della raffigurazione. Al centro del quadro vi è San Matteo che giace a terra dopo essere stato colpito dal suo carnefice, il personaggio seminudo (probabilmente il falso neofita) che gli blocca il braccio; il corpo di quest'ultimo è tornito, a ricordo dell'Adamo della Sistina di Michelangelo.
La posizione delle braccia di San Matteo, aperte, richiama la croce, tuttavia egli non è illuminato totalmente quanto lo è il carnefice, perché egli è già in Grazia Divina. Il vero protagonista-peccatore è dunque il sicario, è su di lui che deve agire la luce salvifica di Dio. In alto a destra un angelo di ispirazione tardo-manierista, elegantissimo e raffinato anche nella postura sinuosa, si sporge da una nuvola per tendere a San Matteo la palma del martirio. Attorno, in tutto lo spazio figurativo disponibile, Caravaggio inserisce i fedeli presenti alla messa: due personaggi di fronte, uno volto in avanti e l'altro presentato con uno scorcio ardito, un bimbo che scappa, altri uomini scomposti in gesti e posture dalle quali traspare tutto l'orrore e la tensione per essere testimoni di una scena simile. È da notare un autoritratto di Caravaggio in fondo a sinistra, nel personaggio che osserva. Come spesso è accaduto anche in quest'opera, nella quale Caravaggio decide di rappresentare il martirio del santo come se si trattasse di un assassinio brutale lungo una strada, vi è la testimonianza della sua inventiva per l'aver trasferito un episodio della storia sacra nella vita di ogni giorno, per conferire realtà, veridicità e una forte componente emotiva.
Il critico Roberto Longhi, nel 1929, ha avanzato l'ipotesi che l'archetipo del dipinto potrebbe essere il Martirio di san Pietro da Verona del Moretto, dipinto tra il 1530 e il 1535 e oggi custodito nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Secondo lo studioso, "la tragica serietà di questo Pietro Martire dagli occhi ingolfati d'ombra (fatto anticlassico per eccellenza), la subitanea violenza fisica dei manigoldi, espressi in una plastica vicinissima e, dunque, diventata tutto orrore imminente di epidermide e di sangue pulsante, presentano molto dappresso il caravaggesco Martirio di san Matteo. È il novizio che fugge e si volge nell'aria sottile e dimostra già, non dico la plastica, ma l'evidenza secca, nitida e fulminante del primo Caravaggio.

VOCAZIONE DI SAN MATTEO

Vocazione di san Matteo è un dipinto ad olio su tela di cm 322 x 340 realizzato nel 1599-1600
l dipinto è realizzato su due piani paralleli, quello più alto vuoto, occupato solo dalla finestra, mentre quello in basso raffigura il momento preciso in cui Cristo indicando san Matteo lo chiama all'apostolato. Il santo è seduto ad un tavolo con un gruppo di persone, vestite come i contemporanei del Caravaggio, come in una scena da osteria.
È la prima grande tela nella quale Caravaggio, per accentuare la tensione drammatica dell'immagine e focalizzare sul gruppo dei protagonisti l'attenzione di chi guarda, ricorre all'espediente di immergere la scena in una fitta penombra tagliata da squarci di luce bianca, che fa emergere visi, mani (per evidenziare e guidare lo sguardo dello spettatore sull'intenso dialogo di gesti ed espressioni) o parti dell'abbigliamento e rende quasi invisibile tutto il resto.
La tela, inoltre, è densa di significati allegorici. In primo luogo proprio la luce, grande protagonista della raffigurazione pittorica, assurge a simbolo della Grazia divina (non a caso non proviene dalla finestra dipinta in alto a destra che, anzi, resta del tutto priva di luminosità, ma dalle spalle di Cristo), Grazia che investe tutti gli uomini pur lasciandoli liberi di aderire o meno al Mistero della Rivelazione; non bisogna dimenticare, poi, che la chiesa di S. Luigi rappresentava la nazione francese, e l'allora Re di Francia, Enrico IV, s'era appena convertito al Cattolicesimo, scegliendo così la Salvezza.
E così, solo alcuni dei personaggi investiti dalla luce (i destinatari della "vocazione" insieme a Matteo il Pubblicano) volgono lo sguardo verso Gesù, mentre gli altri preferiscono restare a capo chino, distratti dalle proprie solite occupazioni. Forse non è casuale che uno dei compagni di Matteo porti gli occhiali, quasi che fosse accecato dal denaro. La luce inoltre ha la funzione di dare direzione di lettura alla scena, che va da destra a sinistra e torna indietro quando incontra l'umanissima espressione sbigottita ed il gesto di San Matteo che punta il dito contro se stesso al fine di ricevere una conferma, come se chiedesse a Cristo e a San Pietro "State chiamando proprio me?". L'opera prende vita, movimento dalla luce ed i personaggi si muovono sulla tela come attori su un palco grazie ad essa. Il fatto, poi, che essi siano vestiti alla moda dell'epoca del Pittore ed abbiano il viso di modelli scelti tra la gente comune e raffigurati senza alcuna idealizzazione, con il realismo esasperato che ha sempre caratterizzato l'opera di Caravaggio, trasmette la percezione dell'artista dell'attualità della scena (il quale vuole comunicarci che la chiamata di Dio è universale e senza precisa collocazione nel tempo: ognuno di noi sarà chiamato), la sua intima partecipazione all'evento raffigurato, mentre su un piano altro, totalmente metastorico, si pongono giustamente il Cristo e lo stesso Pietro, avvolti in una tunica senza tempo. La gestualità dei personaggi dipinti dal Caravaggio (già di sicuro visti dal pittore nell'Ultima cena di Leonardo Da Vinci) danno un movimento e un coinvolgimento dei personaggi unico nel suo genere e fanno notare come il Merisi sia stato un frequentatore di locande dei "bassi fondi" romani del periodo e sia stato in grado di riprodurre atteggiamenti, espressioni e azioni (come nelle Scene di Genere da lui dipinte) di sicuro appresi da esso nella sua vita. Tale partecipazione viene espressa in modo ancor più efficace, se possibile, nell'altra tela di grandi dimensioni, raffigurante il Martirio del Santo, nella quale da una colonna sulla sinistra sbuca timido e pregno di compassione, volto che non è altro se non l'autoritratto di Caravaggio stesso, che pare riaffermare la propria personale partecipazione all'evento narrato.
Di grande intensità e valenza simbolica, nella Vocazione, è il dialogo dei gesti che si svolge tra Cristo, Pietro e Matteo. Il gesto di Cristo (che altro non è che l'immagine speculare della mano protesa nella famosissima scena della Creazione di Adamo – Cristo è il "nuovo Adamo"! – della Cappella Sistina michelangiolesca, che Caravaggio avrà certo avuto modo di studiare ed apprezzare) viene ripetuto da Pietro, simbolo della Chiesa Cattolica Romana che media tra il mondo divino e quello umano (siamo in periodo di Controriforma) ed a sua volta ripetuto da Matteo. È la rappresentazione simbolica della Salvezza, che passa attraverso la ripetizione dei gesti istituiti da Cristo (i sacramenti) e ribaditi, nel tempo, dalla Chiesa. Tuttavia alcuni storici dell'arte hanno notato la stretta analogia del gesto di Cristo del Caravaggio con quello del Masaccio ne:"Il Tributo di Pietro", suo capolavoro. Effettivamente come il Cristo del Masaccio sta indicando Pietro dicendogli:"va'al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento"(vangelo di Matteo (17, 24-27)), così il Cristo del Caravaggio indica San Matteo per chiamarlo all'ordine. Grazie alla radiografia, sappiamo che nella prima versione, non era presente la figura di San Pietro, aggiunta successivamente.
Questa è una delle prime pitture sacre, esposte al pubblico, in cui compaiono notazioni realistiche.



SAN MATTEO E L'ANGELO

San Matteo e l'angelo è un dipinto ad olio su tela di cm 295 x 195, realizzato nel 1602
Due anni dopo aver dipinto le tele laterali per la cappella Contarelli, Caravaggio fu chiamato a concludere l'opera dipingendo anche la pala centrale.
La prima versione di questo quadro fu rifiutata dalla congregazione: in essa era rappresentato il santo come un popolano semianalfabeta a cui l'angelo guida materialmente la mano nello scrivere il Vangelo.
L'opera destò scandalo per l'atteggiamento confidenziale tra l'angelo e il santo e, soprattutto, dalla resa del santo in posizione rozza: senza aureola e con le gambe scoperte. L'opera acquistata da Vincenzo Giustiniani, passò ai Musei di Berlino e fu distrutta durante un bombardamento verso la fine della seconda guerra mondiale.
La seconda versione emula i canoni dell'epoca: San Matteo, ispirato da un angelo apparso alle sue spalle, ha l'aspetto di un dotto e scrive di suo pugno il Vangelo, ispirato ma non più materialmente condotto dall'angelo che, con un gesto, sembra elencargli i fatti che dovrà narrare nel testo. L'unico accenno di "spregiudicatezza" dell'opera è la posa del santo, che si appresta a scrivere imbevendo la penna nel calamaio stando appoggiato con le braccia al tavolo, e con la gamba ad uno sgabello in equilibrio precario, quasi a sottolineare l'incertezza sul cosa scrivere.

Behhh.siamo giunti alla fine della nostra passeggiata caravaggesca... che ne dite di un buon caffè?.....ecco la fortuna ci assiste a piazza Sant'Eustacio potremo gustare uno dei migliori caffè di Roma.
SANT'EUSTACHIO Il Caffè
Sempre aperto tranne il 25 dicembre ed il 15 agosto.

Sant’Eustachio Il Caffè
Piazza Sant’Eustachio, 82
00186 – Roma – Italia

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Ore 8:30 – 01:00 dalla domenica al giovedì
Ore 8:30 – 01:30 il venerdì
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BUON RIPOSO E RELAX ED ARRIVEDERCI AL B&B ACQUEDOTTI ANTICHI PIU' TARDI.......
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