Bed And Breakfast a Roma:ACQUEDOTTI ANTICHI

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giovedì 19 settembre 2013

ROMA E L'EGITTO: IL FASCINO DI CLEOPATRA


Cleopatra, Roma e l'incantesimo dell'Egitto a Roma dal 12/10/2013 al 02/02/2014



Importante esposizione incentrata sulla figura di Cleopatra VII, ultima regina d’Egitto (69 a.C. - 30 a.C.). L’Egitto dei Tolomei, la vita appassionante di Cleopatra, la centralità della sua figura nelle vicende politiche dell’epoca e il rapporto tra Roma e l’Egitto: tutto questo viene raccontato attraverso l’esposizione di oltre 200 opere provenienti dai principali musei nazionali e internazionali, tra i quali il Museo Nazionale Romano, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Museo Egizio di Torino, il Museo Egizio di Firenze, i Musei Vaticani, il Brooklyn Museum of Arts di New York e il Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Curata da Giovanni Gentili, la mostra considera aspetti della millenaria cultura egizia, indissolubilmente legata all'ambiente fluviale del Nilo, e le vicende storiche ricche di implicazioni d’ordine economico, religioso e culturale che intercorsero tra Roma e l’Egitto tolemaico. Le opere esposte compongono un mirabile connubio d’arte e di storia: preziose sculture in granito, basalto e scisto provenienti dalle celebri cave d’Egitto, marmi greci e lunensi, alabastri, mosaici policromi e affreschi, bronzi, terrecotte invetriate, ori e argenti, vetri, avori e gemme evocano in una caleidoscopica e accattivante scenografia i luoghi, i personaggi, i tempi.

Note suggestive ci conducono nell'ambiente fluviale del Nilo, descritto mirabilmente in rari e finissimi mosaici e in antichi brani pittorici ad affresco: una straordinaria popolazione di ambiente acquatico – tra cui ippopotami, coccodrilli, rane, anatre selvatiche e ibis, insieme a fiori di loto, cespugli di papiro e pesci d’ogni genere – ne descrive l’incredibile fertilità unica al mondo. La sezione di taglio storico vede quali protagonisti i principali personaggi della complessa vicenda che ha luogo allo scadere della Repubblica romana e descrive gli avvenimenti di quel tempo: Gneo Pompeo, Giulio Cesare e Cleopatra VII, da cui nascerà Tolomeo XV Cesarione; quindi Marco Antonio e Ottaviano, alleati vendicatori dell’omicidio di Cesare; infine, la nuova coppia Cleopatra e Marco Antonio e la discordia tra quest’ultimo e Ottaviano per il potere assoluto a Roma. La risoluzione finale vedrà suicidi Antonio e Cleopatra (30 a.C.), mentre Cesarione sarà assassinato per volontà di Ottaviano. La mostra indaga inoltre gli “anni romani” di Cleopatra (dal 46 al 44 a.C.) e l’influenza della regina e della sua corte sul costume, sulla moda e sulla religione nell'Urbe, documentata tra le altre cose da una serie di monili in oro, elaborati sull’immagine del sacro ureo, il serpente simbolo della regalità egizia e dell’immortalità dei sovrani di quel “magico” regno.

Aegypto capta, “L’Egitto conquistato”, è inciso sul dritto delle monete coniate da Ottaviano nel 31 a.C. dopo la vittoria su Antonio e Cleopatra. Ma la mostra intende raccontare come in realtà fu Roma a subire l’indiscutibile fascino dell’Egitto e a rimanerne a sua volta conquistata.
La visita a questa  mostra può inserirsi perfettamente nei seguenti percorsi:

INFO 
Chiostro del Bramante

Via Arco della Pace 5


Orario:
Lun-ven ore 10.00-20.00
Sab-dom ore 10.00-21.00

Biglietto intero: € 12,00 
Biglietto ridotto: € 10,00 

Contatti:
06 916508451 info e prenotazioni 




mercoledì 11 settembre 2013

CINEMA A ROMA: Festival del Cinema 2013









L'ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma si svolgerà dall'

al 17 novembre 2013 all’Auditorium Parco della Musica


Tutte le sale dell'Auditorium saranno a disposizione del Festival: per dieci 

giorni, dunque, la struttura firmata da Renzo Piano sarà il punto di 

riferimento per tutti gli appassionati di cinema e non solo, ospitando proiezioni, 

mostre, eventi, convegni, dibattiti e il Villaggio del Cinema. I 1300 mq del viale 

che conduce alla Cavea saranno trasformati in uno dei più grandi red carpet al 

mondo.
 L'edizione 2013 del Festival Internazionale del Film di Roma è prodotta dalla 

Fondazione Cinema per Roma.Paolo Ferrari è il Presidente della Fondazione, 

Lamberto Mancini il Direttore Generale. Marco Müller è il Direttore Artistico 

del Festival. 



Concorso

Una Giuria Internazionale, composta da 7 personalità del cinema e della 


cultura di diversi paesi, con esclusione di quante abbiano collaborato alla 

creazione delle opere invitate o siano interessate alla loro distribuzione, 

assegnerà per i lungometraggi, senza possibilità di ex-aequo, i premi 

seguenti:

- Marc’Aurelio d'Oro per il miglior film


- Premio per la migliore regia


- Premio Speciale della Giuria


- Premio per la migliore interpretazione maschile


- Premio per la migliore interpretazione femminile


- Premio a un giovane attore o attrice emergente


- Premio per il migliore contributo tecnico


- Premio per la migliore sceneggiatura


CinemaXXI



Una Giuria In
ternazionale, composta da 5 personalità del cinema e della

cultura di diversi paesi, con esclusione di tutti coloro che abbiano collaborato 

alla creazione o produzione delle opere invitate o siano interessate alla loro 

distribuzione, assegnerà - senza possibilità di ex-aequo - i premi:

- Premio CinemaXXI (riservato ai lungometraggi)

- Premio Speciale della Giuria – CinemaXXI (riservato ai lungometraggi)


- Premio CinemaXXI film brevi


Prospettive Doc Italia



Verrà assegnato, senza possibilità di ex-aequo, il premio:


- Premio Prospettive per il Migliore Documentario italiano


Premio alla Carriera



Il Direttore proporrà al Presidente e al Consiglio di Amministrazione 


l’assegnazione di un Premio alla Carriera (in casi eccezionali due).


Premio del Pubblico



Ad un film del Concorso Internazionale della Selezione Ufficiale verrà assegnato


il Premio del Pubblico BNL per il miglior film, che sarà scelto, attraverso un 

sistema elettronico, da tutti gli spettatori.



CINEMA A ROMA: Cinema al Maxxi






CINEMA AL MAXXI è il titolo della manifestazione che prenderà il via sabato

 14 settembre, organizzata dalla Fondazione Cinema per Roma e dal Museo 

nazionale delle arti del XXI secolo, che tornano a collaborare, a cura di Mario 

Sesti .




Nei mesi che precedono l'ottava edizione del Festival Internazionale del Film di 

Roma (8-17 novembre 2013), ogni sabato e mercoledì, a partire dal 14 

settembre fino al 6 novembre, l'auditorium del MAXXI ospiterà un'inedita 

programmazione cinematografica, in un'inconsueta e innovativa commistione 

fra cinema e spazi museali, dove il pubblico potrà assistere a retrospettive,

incontri con attori e registi, conferenze, documentari e pellicole in anteprima.

CINEMA AL MAXXI sarà diviso in tre sezioni: I Dimenticati - Grandi autori e 

film italiani da ritrovare, Incontri con uomini e donne eccezionali

MAXXI/Anteprime.


"I Dimenticati" - in collaborazione con Cineteca Nazionale e Raro Video - 

offrirà una retrospettiva di grandi film del cinema italiano dal dopoguerra alla 

fine degli anni '70, grandi classici riproposti al pubblico in una cornice di incontri 

conferenze con attori e registi, scrittori e giornalisti, personalità della società 

civile e della politica. Primo appuntamento sabato 14 settembre con Divorzio 

all'italiana di Pietro Germi, a cui seguirà una conversazione con Carlo Verdone

Mario Sesti. In programma anche pellicole firmate, fra gli altri, da Mario 

Monicelli, Antonio Pietrangeli, Riccardo Freda, Steno.




"Incontri con uomini e donne eccezionali" accoglierà invece una selezione 

dei migliori film documentari degli ultimi anni in lingua originale, esplorando le 

ultime evoluzioni del romanzo biografico, una selezione di "vite incredibili" 

celebrate sul grande schermo. Mercoledì 18 settembre questa sezione, in 

collaborazione con Feltrinelli Real Cinema, sarà inaugurata da Girl Models di 

David Redmon e Ashley Sabin che nel 2011 ha vinto il premio Enel Cuore al 

Festival di Roma. Il documentario ricostruisce l'incredibile storia di giovani 

modelle siberiane, sfruttate in Giappone per copertine di ambigue riviste.







Con "MAXXI/Anteprime", infine, Fondazione Cinema per Roma e MAXXI 

proporranno, il mercoledì alle 21, il giorno prima dell'uscita in sala, una serie di 

anteprime in collaborazione con le più importanti distribuzioni cinematografiche: 

fra queste, Il futuro di Alicia Scherson, con Rutger Hauer e Nicolas Vaporidis, 

cooprodotto e distribuito da Movimento Film, selezionato al Sundance Film 

Festival 2013, il primo film tratto da un libro dello scrittore di culto Roberto 

Bolaño ("Un romanzetto lumpen", Adelphi Editore).


Biglietti Cinema al MAXXI: intero € 5,00; presentando il biglietto alla cassa si 

avrà diritto ad accedere al museo con tariffa ridotta entro i 7 giorni successivi 

l’evento (€ 8 anziché 11); ridotto € 4,00 per i possessori di card myMAXXI, 

Amici del MAXXI, Corporate MAXXI



Come raggiungere il MAXXI dal B&B Acquedotti Antichi:


Metro A fermata Subaugusta scendere alla fermata  Flaminio e tram n. 2 


fermata Apollodoro


venerdì 30 novembre 2012

ROCK IN ROMA 2013...le offerte del B&B ACQUEDOTTI ANTICHI

Sono trascorsi 4 anni dalla prima edizione di ROCK IN ROMA ed oggi sicuramente possiamo affermare che questa manifestazione è diventata uno dei grandi appuntamenti del Rock italiano ed internazionale!

Quasi 60 giorni a ritmo incalzante.....ecco le prime GRANDI DATE:

GREEN DAY 5 GIUGNO


TOTO 21 GIUGNO


IGGY AND THE STOOGES 4 LUGLIO





RAMMSTEIN 9 LUGLIO


BRUCE SPRINGSTEEN 11 LUGLIO


MARK KNOPFLER 13 LUGLIO


THE SMASHING PUMPKINS 14 LUGLIO




DEEP PURPLE 22 LUGLIO



NEIL YOUNG AND CRAZY HORSE 26 LUGLIO




Aggiorneremo man mano il calendario dei concerti di ROCK IN ROMA 2013.

Il B&B ACQUEDOTTI ANTICHI si trova a meno di 3 chilometri dall'Ippodromo di Capannelle (dove si svolge ROCK IN ROMA) e propone a 200 euro totali (esclusa tassa soggiorno) la camera matrimoniale per soggiorni di 3 notti a tutti gli ospiti AMANTI DEL ROCK....in Roma...








domenica 18 marzo 2012

Il ROMA FRINGE FESTIVAL® 2012 La Grande Vetrina Italiana del Teatro Off








Il ROMA FRINGE FESTIVAL® 2012 è il primo festival estivo italiano interamente dedicato al Teatro Off concepito come un vero e proprio Parco del Teatro, a Villa Mercede, nel cuore di Roma.

Il ROMA FRINGE FESTIVAL® 2012 ospitando 54 compagnie off e 3 big, consente ai partecipanti di avere una vetrina di rilievo, al centro della capitale, e di concorrere per portare il proprio spettacolo al Fringe di New York.

Nel periodo estivo, nel cuore di Roma, trova spazio il teatro che non ha più fondi per essere messo in scena e anche quello che i fondi non li ha mai avuti, rivolgendosi a vecchie e nuove generazioni di appassionati e curiosi, avvicinando il pubblico generalista alle proposte di spettacolo off.

Ogni capitale culturale ha il suo Fringe Festival.
Adesso tocca a Roma con il ROMA FRINGE FESTIVAL®
la Nuova Alternativa del Teatro

Fringe Italia® Teatri Off
A soli due mesi dal lancio del Roma Fringe Festival® nasce la rete Fringe Italia® Teatri Off.

Una rete di teatri che vuole unire e mettere in connessione i migliori spazi off della penisola, favorendo lo scambio di nuove drammaturgie, buone pratiche e giovani compagnie.
Oltre alle compagnie off, il Roma Fringe Festival® chiama così a raccolta anche gli operatori del settore e i giovani direttori artistici.
Roma Fringe Festival 2012
Arriva nella capitale la più grande vetrina di Teatro Off
Roma, giugno-luglio 2012
“Bisogna fare uno sforzo per risalire il corso delle cose, e capovolgere gli eventi. Con purezza e sincerità di fronte a noi stessi, perche' vivere non è seguire come pecore il corso degli eventi (..) Vivere è superare se stessi” - A. Artaud

Immaginate un’intera area verde dedicata al Teatro.
Immaginate un grande “parco a tema” con 9 spettacoli al giorno per 23 giorni di teatro
con musica, incontri, workshop, presentazioni.
Immaginate un grande villaggio in cui addetti ai lavori e un pubblico incuriosito passano da uno spettacolo all’altro, per scoprire nuove drammaturgie, nuovi registi, nuove iniziative nel cuore verde della capitale.

Questo è il Roma Fringe Festival®:
un vero e proprio Parco del Teatro, la grande vetrina del Teatro Off.


E’ Villa Mercede – nel cuore di Roma – la sede scelta per il Roma Fringe Festival.
Dal 23 giugno al 15 luglio saranno lì allestite 3 aree palco con una programmazione che vedrà 9 repliche al giorno per 54 spettacoli complessivi.

Una Festa del Teatro rivolta a tutti, ai teatranti ma anche al pubblico generalista, agli studenti, alle famiglie.

Il Roma Fringe Festival® avrà infatti al suo interno non solo le tre aree palco, ma anche stand culturali ed equosolidali per dare vita a un vero e proprio parco del teatro eco e auto sostenibile.

Un microcosmo di 4000 mq in cui, tra l’offerta teatrale delle giovani compagnie, l’attività della biblioteca e gli spazi commerciali, sarà tutto strutturato su una proposta culturale alternativa -in grado di far circuitare un pubblico attento e interessato, composto da addetti ai lavori, studenti, famiglie, teatranti e così via- pronto a conoscere, in un ambiente dedicato alla cultura, le nuove drammaturgie e i nuovi spettacoli.



B&B ACQUEDOTTI ANTICHI a Roma è un Bed & Breakfast Convenzionato con il Roma Fringe Festival


domenica 22 gennaio 2012

ROCK IN ROMA 2012: un'estate rock al B&B ACQUEDOTTI ANTICHI


PROGRAMMA DI ROCK IN ROMA 2012








L’edizione 2012 del Rock In Roma aumenta sempre più la line-up. La presenza dei The Cure è solo l’ultimo annuncio, il programma concerti della kermesse inizia già a essere ricco di grandi nomi. Le conferme riguardano tre grandi acts come Radiohead, Lenny Kravitz e Deep Purple e fanno intuire che la nuova stagione sarà ricca di nomi importanti che si esibiranno tra fine giugno e per tutto luglio presso l’Ippodromo delle Capannelle nella Capitale.
RADIOHEAD 30 GIUGNO
THE CURE 9 LUGLIO
J-AX 11 LUGLIO
LENNY KRAVITZ 17 LUGLIO
DEEP PURPLE 25 LUGLIO
Mancano ancora decine di artisti all’appello, i nomi che maggiormente circolano in rete e risultano essere i preferiti dalla maggior parte dei fans sono quelli di Red Hot Chili Peppers e Foo Fighters, ma ancora è presto per fare previsioni accurate.

Il Rock In Roma è una manifestazione musicale che è cresciuta d’importanza anno dopo anno, affermandosi a livello Europeo grazie alla presenza in cartellone di artisti di livello mondiale acclamati da pubblico e critica. Peter Gabriel, Jamiroquai, Massive Attack, Robert Plant, Placebo, Duran Duran, The Killers, Nine Inch Nails, ZZ Top, Chemical Brothers, Slash, Dream Theater ma anche 30 Seconds To Mars, Avril Lavigne e Ricky Martin, sono solo alcuni degli acts planetari che hanno calcato il palco principale, insieme a eccellenze italiane come Caparezza, Battiato e Afterhours.

VI TERREMO AGGIORNATI SUGLI APPUNTAMENTI ROCK DI QUESTA ESTATE MAN MANO CHE I VARI ARTISTI CONFERMERANNO LE DATE DEI CONCERTI.
IL B&B ACQUEDOTTI ANTICHI DISTA 5 MINUTI D'AUTO DALL'IPPODROMO DI CAPANNELLE SEDE DI ROCK IN ROMA

SCONTI PER SOGGIORNI SUPERIORI AI 3 GIORNI


sabato 7 gennaio 2012

ROMA CITTA' D'ARTE: LE GRANDI MOSTRE DEL 2012

Grandi mostre 2012 un anno ricco di arte


Da Tintoretto al Guggenheim esposizioni da non perdere per 12 mesi d’arte. Ma anche i "classici" conquistano la ribalta delle Scuderie del Quirinale: quest'anno è la volta di Jacopo Robusti






A cominciare da Tintoretto, artista cupissimo e dall'esistenza romanzesca, proseguendo per le glorie glamour dell'Arte moderna americana, passando per le visioni di Salvador Dalì e proseguendo attraverso i documenti segreti dell'Archvio Vaticano. E poi ancora: alla riscoperta di Guttuso, dentro i labirinti di BisanzioCostantinopoliIstanbul e nei lavori di un gruppo di artiste come Marisa Merz con una schiera di sue "seguaci", da Elisabetta Benassi a Rosemarie Trockel. Sono (alcuni) dei temi e dei protagonisti delle grandi mostre che si preparano per l'anno 2012, curate negli spazi istituzionali della città, dalle Scuderie del Quirinale al Palazzo delle Esposizioni, dal Maxxi alla Fondazione Roma e alla Galleria Borghese: un'offerta che rimane estremamente varia e ricca, con un'attenzione in più al contemporaneo.

Ma i "grandi classici" continuano a conquistare la piena ribalta delle Scuderie del Quirinale: quest'anno è la volta di Jacopo Robusti, il Tintoretto, della cui opera si dà largo compendio dal 25 febbraio, sotto la cura di Vittorio Sgarbi e con il contributo, per i testi in mostra, di Melania Mazzucco che all'artista veneto ha dedicato uno straordinario romanzo e una lunga biografia famigliare. E a colui che di Tintoretto fu il grande interlocutore artistico, ovvero Tiziano (ma giovane) è dedicata invece la mostra dell'anno alla Galleria Borghese (da settembre) custode come si sa del capolavoro Amor sacro e amor profano. Altra scena, altri mondi: si parlerà poi di città,
ma anche di storia, e di urbanistica e di fiabe Oriente nell'autunno delle Scuderie con la mostra su Bisanzio a cura di Silvia Ronchey, complesso esercizio di raccordo culturale interdisciplinare e diacronico.

È già il 7 febbraio l'appuntamento con i Guggenheim al Palaexpò, ovvero i classici del contemporaneo: galleria di protagonisti dall'Espressionismo astratto alla Pop art, dal Minimalismo al Concettuale, che spazia da de Kooning a Warhol, da Bruce Nauman a Richard Serra, da Pollock A Kosuth.
In tema di contemporaneo, al Maxxi dal 27 gennaio si inaugura un nuovo allestimento a partire da un'opera di Marisa Merz integrata con quelle di artiste come Paola Pivi, Elisabetta Benassi, Rosemarie Trockel, Ketty La Rocca e altre. Ed è un classico ma moderno il protagonista in arrivo nelle sale del Complesso del Vittoriano che, nel filone del moderno di sicuro richiamo anche popolare, ospita una retrospettiva su Salvador Dalì (dal 10 marzo) mentre in autunno sarà la volta di Renato Guttuso (dal 5 ottobre).

Alla Galleria nazionale d'arte moderna inaugura in marzo un tris di mostre che include Ruggero Savinio, Arte cinetica e programmata e Tagore, seguita in giugno da Warhol e i Media, Ennio Tamburi e "Le storie dell'arte I grandi nuclei della Gnam". Punta invece sul collezionismo la Fondazione Roma Museo con una scelta di opere dalle collezioni di Paola Santarelli e di Federico Zeri, dal 27 marzo.

venerdì 6 gennaio 2012

GYROTONIC A ROMA









GYROTONIC: UN NUOVO MODO PER STARE IN FORMA



Il Gyrotonic Expansion System® è un nuovo sistema di esercitare la muscolatura e stimolare le articolazioni, basato sul Gyrokinesis® metodo inventato da Juliu Horvath. L'eccezionalità del sistema permette di allungare il corpo e simultaneamente di potenziarlo utilizzando uno sforzo minimo, inoltre, contemporaneamente, si aumenta e si sviluppa la coordinazione.

Il Gyrotonic Expansion System® utilizza i principi chiave della danza, dello yoga, del tai-chi, del nuoto e della ginnastica dolce, rende funzionali, integrati e interdipendenti i gruppi muscolari, esattamente come in ognuna di queste specialità.

Questo "sistema" si avvale di una serie di apparecchiature progettate in modo specifico per ottenere un'esercitazione "costruita" sul corpo umano, rispetta la libertà di movimento, di velocità e di versatilità individuali.
Diversamente dalla maggior parte delle macchine per esercizi convenzionali, basate sulla linearità e specificità del movimento muscolare e dove spesso la resistenza creata non è uniforme e coordinata, il sistema brevettato Gyrotonic Expansion System® dà rilievo sia al movimento bidimensionale che tridimensionale di ogni articolazione, dalla più semplice alla più complessa, senza creare al loro interno compressione, attraverso una resistenza perfettamente costante, in questo modo vengono rinforzati naturalmente legamenti e tendini, pur sviluppando la muscolatura soprattutto quella profonda.

Questo modello di movimento naturale, crea spirali libere e senza blocchi, genera un ponte equilibrato fra contrazione ed estensione, privilegiando un tipo di movimento circolare delle articolazioni, con conseguente supporto bilanciato dello scheletro.

Ogni esercitazione è effettuata attraverso movimenti sia sferici che circolari e permettono al praticante di esercitare un controllo consapevole e costante del proprio movimento, in modo da creare una simulazione reale del gesto sia sportivo che utilitaristico, senza alterarne la velocità e l'effetto. Un'uniforme e graduale resistenza concentrata sugli assi articolari, genera forze centripete e centrifughe sui muscoli coinvolti e vengono distribuite con sinergia fra i gruppi muscolari agonisti e antagonisti.

Ogni esercitazione è sincronizzata e corrispondente ad un determinato tipo di respirazione ed effettuata con un ritmo specifico, meglio descritto dall'espressione "respirazione ritmico-melodica" che crea uno stimolo cardiovascolare delicato o vigoroso, a seconda dell'intensità, della velocità e della durata di esecuzione.

Una speciale attenzione è prestata all'aumento delle capacità funzionali della colonna vertebrale, con conseguente migliore bilanciamento della parte superiore del corpo, che diviene significativamente meno predisposta agli infortuni. Inoltre viene ridotta l'accumulazione di micro traumi da stress, conferendo alla costituzione fisica una flessibilità e resistenza straordinarie, sino a raggiungere un ringiovanimento organico ed un aumento della vitalità e del vigore.

Inoltre contrariamente alle esercitazioni che sono effettuate in acqua, in cui è molto difficile regolare con precisione il movimento e le posture, le esercitazioni di Gyrotonic® raggiungono invece il massimo grado di adattamento del movimento e del controllo posturale pur mantenendo la stessa resistenza piacevole e sana che garantisce l'acqua.

Tutte le attività sportive richiedono coordinazione, resistenza e flessibilità, il Gyrotonic Expansion System® fornisce agli atleti di oggi e di domani non soltanto benefici per queste qualità, ma un più elevato grado di resistenza, versatilità e grazia di tutti i movimenti e conserva anche la gradevolezza, la versatilità e la grazia del gesto atletico e di tutte le abilità dei movimenti competitivi praticati.

Oltre che per gli adulti e i professionisti dello sport, ha un valore educativo straordinario per i bambini e per gli adolescenti che traggono un enorme giovamento dalle esercitazioni, quando il loro sviluppo ghiandolare è in una fase così vitale dello sviluppo.

Attualmente, il Gyrotonic Expansion System® è usato universalmente con grande successo nel mondo della danza, dello sport, della riabilitazione, come condizionamento generale per persone impegnate in diversi settori, per i bambini e per gli anziani.

L' apparecchiatura del Gyrotonic Expansion System® è stata premiata con una medaglia nel 7th International Invention Convention a Pittsburgh, 1991.


GYROTONIC A ROMA

A Roma e precisamente in viale Tito Labieno si trova uno dei maggiori centri di fama mondiale curato da LUCREZIA CARICOLA







LUCREZIA CARICOLA





Ha iniziato a danzare e a fare teatro sin da bambina. Nel 1988 si trasferisce a New York per studiare alla Martha Graham School of Contemporary Dance, dove si diploma nel 1991.

Qui è iniziata la sua carriera di insegnante di danza , è stata scelta per insegnare proprio in questa scuola di fama internazionale. Quello che poteva essere un punto di arrivo è stato invece un punto di partenza, dato che le ha dato la possibilità di ricercare qualcosa che andasse al di là della disciplina del movimento. Infatti, proprio durante la sua permanenza a New York, nel 1989, ha conosciuto per la prima volta Juliu Horvath e il suo metodo all'epoca noto come "Yoga per Danzatori" (l'attuale Gyrokinesis).

Appassionatasi al Metodo Horvath perché, pur trovandolo molto simile alla Tecnica Graham e molto più dello Yoga, sviluppava un concetto innovativo della "connessione" tra movimento, respiro, ed energia. Ha continuato a frequentare le sue classi parallelamente alla danza, Pilates e altre tecniche, tornata in Italia nel 1993 ha oramai con una concezione diversa e molto più ampia del corpo umano e delle sue possibilità.

Ha continuato a danzare e ad insegnare tecnica Graham al LABAN CENTRE LONDON di Londra, allo Ials di Roma, alla Fondazione del Teatro S. Carlo di Napoli e, contemporaneamente, ha iniziato l'iter che la ha portata in questi anni a conseguire le seguenti Certificazioni:

1999 Istruttore di GYROTONIC Livello I
2001 Istruttore di GYROKINESIS Livello I
2001 Seminario sul tema: "Applicazione del GXS nei casi di Scoliosi"
2002 GYROTONIC Master Trainer Livello I
2002 GYROKINESIS Level I Pre-Trainer
2002 Istruttore di GYROTONIC Livello II
2003 Seminario sul tema: "Applicazione del GXS nei casi di Ernia del disco"
2003 GYROKINESIS Master Trainer Livello I
2004 Istruttore di GYROKINESIS Livello II
2004 JUMPING STRETCHING BOARD Master Trainer
2004 Seminario sul tema: "Applicazione del GXS ai problemi relativi a Spalle-Colonna-Bacino"
2005 GYROTONER Master Trainer
2005 GYROTONIC Livello II Pre-Trainer
2005 GYROKINESIS Livello II Beginner Master Trainer
2006 LEG EXTENSION UNIT Master Trainer
2006 ARCHWAY Master Trainer
2007 Authorized GYROTONIC Master Trainer
2010 GYROTONIC Master Trainer Livello II
2011 GYROKINESIS Master Trainer Livello II

L'esperienza acquisita negli anni in questo campo e la qualifica conseguita le consentono oggi di poter lavorare nel suo studio su persone di tutte le età e condizioni fisiche e, in qualità di MASTER TRAINER, di preparare nuovi istruttori di GYROTONIC, GYROKINESIS e tutte le Attrezzature Specializzate di GYROTONIC e di essere una dei pochi Master Trainer al mondo onorati del titolo di AUTHORIZED MASTER TRAINER, autorizzata a condurre i Corsi di Certificazione Finale di GYROTONIC.

Il B&B ACQUEDOTTI ANTICHI si trova a 300 metri di distanza dalla studio di Lucrezia Caricola







venerdì 16 dicembre 2011

18 MARZO 2012: LA MARATONA DI ROMA 18° EDIZIONE

LA MARATONA DI ROMA
Fin dall'inizio del XX secolo si corre una maratona a Roma. Il 2 aprile 1906 l'emiliano Dorando Pietri vinse tagliando il traguardo a Piazza di Siena. Durante le Olimpiadi di Roma del 1960 la maratona fu vinta da Abebe Bikila ( Etiopia) che aprì la stagione dei maratoneti africani, correndo a piedi nudi. Il percorso comprendeva l'Appia Antica e l'arrivo era posto all'Arco di Costantino. Il 6 settembre 1987 vinse il keniota-giapponese Douglas Wakiihuri( Kenya), grande icona del podismo mondiale. Nel 1995 si ebbe una profonda riorganizzazione e la maratona assunse l'aspetto attuale.




Il percorso è pianeggiante per il 70% e attraversa il centro storico di Roma e San Pietro, si snoda sul lungotevere, e raggiunge la Moschea di Roma a nord e la basilica di San Paolo fuori le mura a sud. Dato l'elevato numero di sportivi che vi prende parte, è considerato il più partecipato evento sportivo d'Italia. La prima edizione della gara, nella sua veste attuale, si è svolta nel 1995.


Percorso della Maratona di Roma
La lunghezza di una maratona è stata fissata in 42 km 195m nel 1921 dalla IAAF: a caratterizzare una gara sono l'altimetria, il fondo, le condizioni atmosferiche, l'ampiezza del tracciato e le curve. Il tracciato di Roma è veloce e piuttosto pianeggiante, in genere con bel tempo. La quota si mantiene tra i 5 e i 12 m s.l.m. (vedi altimetria).
La partenza è in via dei Fori Imperiali, un viale molto spazioso che permette ai numerosi partecipanti di assestarsi senza congestioni. Gli atleti passano per Piazza Venezia sotto la mole del Vittoriano, e scendono per via del Teatro di Marcello fino alla Bocca della Verità. Affrontano una leggera salita, costeggiano il maestoso Circo Massimo lungo la via dei Cerchi e salgono lungo viale Aventino fino alla Piramide Cestia. Girano a destra e costeggiando il quartiere del Testaccio lungo via Marmorata.


Altimetria del percorso
Il percorso segue il Lungotevere verso Nord fino al Porto di Ripetta, affrontando la leggera salita necessaria allo scorrere del Tevere. Attraversato il Ponte Cavour si inoltrano per Borgo Mazzini, un quartiere risorgimentale caratterizzato da ampie strade ordinate. Attraversano la spaziosa Piazza Cavour e piegano di nuovo a Sud per costeggiare le mura di Castel Sant'Angelo ed imboccare Viale della Conciliazione, che sbocca su davanti alla Basilica di San Pietro.
Di qui comincia un tratto meno ricco di storia. Il percorso torna a dirigersi a Nord lungo via Bastioni di Michelangelo, via della Giuliana fino a Piazza Mazzini e raggiunge nuovamente il Tevere all'altezza del Lungotevere Oberdan. Si scende dai bastioni piemontesi fino alla pista ciclabile sulle rive del Tevere, per poi


Il gruppo al passaggio del Circo Massimo
affrontare la dura risalita al 13°km e continuare sul Lungotevere.
Al 15°km si incontra il ristoro del Foro Italico. I maratoneti risalgono a Nord e piegano a Est, abbandonano il Tevere, affrontano la piccola salita di un svincolo e percorrono un tratto della tangenziale Est di Roma, viale Tor di Quinto e viale del Foro Italico. Al 18°km si imbocca il Viale della Moschea, una discesa di 450 m che costeggia la storica Moschea di Roma e porta al punto di ristoro del 20°km, lungo via dei Campi Sportivi.


Un partecipante amatoriale che corre la 42 km
Al km 21,097 gli atleti attraversano il punto di metà gara, attraversano piazzale Acqua Acetosa e ritornano sul Lungotevere, per seguire il fiume verso valle per un lungo tratto. Al km 25 affrontano il sottopasso di Ripetta e imboccano la Passeggiata di Ripetta. Al km 27 il percorso si inoltra nel Centro Storico e diventa più sconnesso e angustio. Del resto si attraversano i punti più suggestivi della capitale. Si percorre Piazza Navona verso Sud, si piega a destra e si oltrepassa il Pantheon, si torna su Piazza Venezia e si imbocca Via del Corso, che procede rettilinea verso Nord fino a Piazza del Popolo e il punto di ristoro del km 30. Subito dopo si torna a Sud lungo Via del Babuino, che porta a Piazza di Spagna, dominata dalla celebre scalinata di Trinità dei Monti.
Vie minori portano a costeggiare la Fontana di Trevi, in una isola pedonale lastricata con sanpietrini che costituisce il tratto più accidentato della maratona. Si torna nuovamente su Piazza Venezia e si ripercorre per 3 km il percorso iniziale, costeggiano il Teatro di Marcello e il Circo Massimo e raggiungendo la Piramide Cestia.


L'Arco di Costantino
Dopo il ristoro del 35º km si prosegue in linea retta verso Sud lungo la leggera discesa di viale Ostiense, si gira intorno alla Basilica di San Paolo fuori le mura (km 37) e si ripercorre via Ostiense verso Nord. Quella che segue è la parte più tecnica: gli atleti devono affrontare una salita che li porta sull'Aventino, al ristoro del 40°km, quindi una dolce discesa di 360 m lungo viale Aventino. Dopo il viale di San Gregorio, dominato dal Colle Palatino e dall'Arco di Costantino, si incontra la salita più dura del tracciato lungo la ampia curva che abbraccia il Colosseo, che porta nuovamente su viale dei Fori Imperiali e al traguardo.
Ogni 5 km sono presenti dei punti di ristoro con dei giudici di gara. I tempi sono cronometrati grazie a dei chip posti dietro i pettorali.


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venerdì 25 novembre 2011

Il Quirinale. Dall’Unità d'Italia ai nostri giorni Roma, Palazzo del Quirinale 30 novembre 2011 - 17 marzo 2012



La “Casa degli Italiani” si racconta. Ci sarà un contributo specifico della Presidenza della Repubblica alle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia: dal 26 novembre 2011 al 17 marzo 2012, il Palazzo del Quirinale – tra il Cortile d’Onore e le sale del Piano Nobile – ospiterà la mostra “Il Quirinale. Dall’Unità d'Italia ai nostri giorni”.
Promossa dal Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica Italiana e organizzata in collaborazione con l’Associazione Civita, la mostra è curata da Paola Carucci e Louis Godart con l’allestimento del maestro Luca Ronconi.
Il 150° anniversario dell’Unificazione nazionale ha costituito l’occasione per un approfondimento storiografico e una riflessione sulle vicende storico-politiche e istituzionali che hanno segnato l’evoluzione dello Stato italiano.
Il Palazzo del Quirinale costituisce l’espressione simbolica di un percorso complesso, che ha posto l’Unità nazionale di fronte a prove durissime e a momenti di grave crisi, ma anche a significativi momenti di consolidamento dello Stato: edificato dai papi nel 1583, è diventato nel 1870 residenza dei sovrani d’Italia e dal 1946 è sede della Presidenza della Repubblica.
Il filo conduttore della mostra è costituito dalla funzione di rappresentanza dell’Unità nazionale che lo Statuto Albertino prima e soprattutto la Costituzione poi hanno conferito al Capo dello Stato, e dal modo in cui tale funzione è stata interpretata e attuata dalle diverse personalità che hanno ricoperto la più alta carica istituzionale della nazione.
La mostra intende, da una parte, illustrare il patrimonio artistico, la politica di costante acquisizione di opere d’arte da parte dei sovrani di casa Savoia, e il successivo impegno dei Presidenti della Repubblica volto allo studio, al restauro, alla scoperta, alla gestione degli edifici, dei giardini e dei tesori d’arte custoditi nel Palazzo. Dall’altra, sotto il profilo storico-istituzionale, la riflessione parte dal ruolo svolto dai Savoia (e dalle consorti dei sovrani, in particolare dalla regina Margherita alla quale è dedicata un’apposita sezione relativa alla sua Biblioteca conservata presso il Quirinale) per poi approfondire l’attività dei Presidenti della Repubblica.
Verranno, dunque, presentati oggetti del Quirinale – libri, quadri, livree –, documenti di archivio e ritagli stampa, con ampio uso di fotografie, registrazioni sonore e riprese cinematografiche e televisive.
La mostra darà ampio spazio al ruolo di “rappresentanza dell’Unità nazionale”, scolpito nell’articolo 87 della Costituzione, assolta sul piano internazionale dalle visite all’estero e dagli incontri con i Capi di Stato esteri; mentre il rapporto con la società emergerà anche dai viaggi in Italia, dalle udienze e dalle cerimonie presso il Quirinale.
La mostra, pensata per un pubblico ampio e rivolta in particolare ai giovani e al mondo della scuola, si avvale non solo delle fonti documentali conservate presso il Palazzo del Quirinale, ma anche di materiale iconografico e documenti provenienti dall’Archivio Centrale dello Stato, l’Istituto Luce, le Teche Rai e altri archivi, musei e istituzioni.

Roma, Palazzo del Quirinale
30 novembre 2011 - 17 marzo 2012
Indirizzo: Piazza del Quirinale
Orario: Tutti i giorni, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30. Domenica: dalle 8.30 alle 12.00. Chiuso il Lunedì
Biglietto: Ingresso gratuito

martedì 22 novembre 2011

HOMO SAPIENS: così la nostra specie conquistò il mondo. Mostra a Roma al Palazzo delle esposizioni

Al Palazzo delle Esposizioni di Roma apre i battenti una grande mostra, curata da esperti internazionali sotto la guida di Luca Cavalli Sforza e Telmo Pievani, che racconta la vicenda della nostra specie, dalle origini africane alla diffusione in tutto il pianeta.

È trascorsa a malapena una decina di giorni da quando le Nazioni Unite hanno indicato in una neonata filippina l'abitante numero sette miliardi dell'unica specie capace di colonizzare il pianeta a tutte le latitudini e con ogni clima. Già, perché si trovano esemplari di Homo sapiens dallo sperduto villaggio di Alert, sull'isola di Ellesmere, all'estremo nord del Canada, appena 800 chilometri dal Polo Nord e una notte gelida e buia che dura da ottobre a febbraio, fino alle torride distese deserte della depressione della Dancalia, nel Corno d'Africa.

E pensare che la storia di tutti noi ha avuto inizio - più di un inizio, in verità - meno di 200.000 anni fa non lontano da quell'anticamera dell'inferno, in una remota valle dell'Etiopia da cui la nostra specie ha mosso i primi passi. È lì che nacque un nuovo membro della famiglia del genere Homo, che quasi un milione di anni prima si era già spinto a esplorare gli angoli più remoti del vecchio mondo, prosperando e differenziandosi in un intricato "cespuglio evolutivo", come lo definiscono i paleoantropologi. Ed è da lì che quel bipede con una postura perfettamente eretta e un'intraprendenza senza pari ha piano piano conquistato il pianeta, attraversando ogni sorta di pericoli e finendo, forse più di una volta, sull'orlo dell'estinzione - soprattutto a causa dei violenti cambiamenti climatici che hanno scosso la Terra - durante la sua breve, fortunata avventura.
Al lungo viaggio di Homo sapiens è dedicata l'omonima mostra in programma dall'11 novembre al 12 febbraio 2012 al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dove un gruppo di scienziati di fama internazionale, sotto la guida di Luigi Luca Cavalli Sforza e Telmo Pievani, raccogliendo nell'esposizione un complesso di reperti che non ha pari al mondo, ha dipanato la matassa della nostra evoluzione sbrogliando il filo che ci ha portato fin qui
O, meglio, i fili. Che partono da uno dei reperti di più recente scoperta, Australopithecus sediba, un controverso ominide di 2 milioni di anni fa le cui caratteristiche morfologiche lo collocano a metà tra i suoi parenti più stretti e i più lontani antenati del genere Homo, quello che un tempo si sarebbe impropriamente detto un "anello mancante". Lee Berger, che lo ha scoperto in Sudafrica, porterà a Roma, per la prima volta al mondo, il calco autorizzato di A. sediba, perché l'originale è troppo fragile per esporlo al rischio di un viaggio. Di qui, la prima sezione della mostra esplora le vicende delle prime specie del genere Homo, agili camminatori che lasciarono l'Africa per arrivare al cuore dell'Europa e spingersi fino alle estreme propaggini dell'Asia, facendoci incontrare, per la prima volta in Italia, l'originale del cranio di Homo georgicus, un fossile di 1,8 milioni di anni fa scoperto nel Caucaso che rappresenta, per ora, il più antico abitante d'Europa.
Ma è con la seconda sezione che ha inizio il nostro viaggio nel senso più stretto, caratterizzato da un'ondata di successive uscite dall'Africa che ha il culmine circa 60.000 anni fa. E subito scopriamo che fino a poche migliaia di anni prima che gli Egizi costruissero le piramidi non eravamo soli. Quando Homo sapiens lascia l'Africa incontra altre specie cugine. C'è l'uomo di Neanderthal in Europa, gli eredi di Homo erectus sull'isola di Giava, , l'uomo di Denisova, in Siberia, l'ultimo scoperto, e nella remota isola indonesiana di Flores, gli "hobbit" che hanno accompagnato la nostra specie fino a 12.000 anni or sono. Ed è qui che facciamo alcuni degli incontri più interessanti della mostra. Il primo proprio con Homo floresiensis, grazie alla splendida ricostruzione realizzata da Lorenzo Possenti, artista toscano specializzato in modelli per le scienze naturali e apprezzato a livello internazionale. Che è anche l'autore della ricostruzione del bimbo di Lagar Velho, un enigmatico fossile portoghese di circa 25.000 anni fa cui le indagini genetiche attribuirebbero un padre neanderthaliano e una madre H. sapiens.

Sì, perché l'analisi del DNA ha ormai accertato che, durante il suo viaggio, la nostra specie non si è solo incontrata con le altre, ma ha anche generato ibridi, almeno con i Neanderthal. Ed ecco entrare in gioco la frontiera della paleoantropologia degli ultimi anni: l'analisi del DNA antico, il più prezioso alleato degli scienziati nel ricostruire la storia dell'uomo e delle sue differenze, che ci porta dritto alla genetica delle popolazioni, la scienza che proprio Cavalli Sforza ha contribuito a fondare.

È con la terza e la quarta sezione della mostra che entriamo nel vivo della specialità di Homo sapiens, le migrazioni. Perché dai primi spostamenti di gruppi sparuti, contemporaneamente alla rivoluzione degli strumenti del Paleolitico e alla nascita delle prime espressioni simboliche, l'uomo comincia a colonizzare il pianeta in modo più sistematico. Raggiunge le Americhe, l'Australia, le isole del Pacifico, si differenzia per gli strumenti che usa e le lingue che parla, invade territori ostili, e infine si ferma - si fa per dire - creando insediamenti sedentari dove domestica piante e animali.

Arriva fino ai giorni nostri, il percorso di Homo sapiens, con la riscoperta delle Americhe e una lettera originale di Cristoforo Colombo al suo mecenate Luís de Santángel, conservata alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Vi narra, il navigatore genovese, la sorpresa di aver incontrato, di là dall'Atlantico, non i mostri con il corpo di uomo e la testa di cane descritti da Marco Polo nel Milione, ma uomini e donne del tutto simili a noi, e anche piuttosto cordiali...

L'avventura si conclude con quei sette miliardi di esseri umani che oggi popolano il pianeta, figli di antenati comuni che hanno battuto ogni sorta di avversità. Parliamo quasi settemila lingue diverse, abbiamo diverso colore della pelle, forma degli occhi e del naso, mangiamo alimenti diversi. Ma c'è una sola storia ad annodare le nostre diversità, è scritta nel nostro genoma e oggi gli scienziati possono raccontarla con sempre maggiore dovizia di particolari. Per questo Homo sapiens è molto più che una mostra: perché alla fine del percorso scopriamo di quale magico guazzabuglio di ingredienti è fatta quell'immensa impresa collettiva che è la civiltà dell'uomo.